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Benedetti saluta la Scuola calcio: “Vivere il Toro è unico, non perdete l’opportunità”

Benedetti
Dal Fila al Fila: dal primo allenamento con la maglia granata addosso all'ultimo saluto dopo una lunga carriera vissuta in tutti i campi possibili
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

"Quando salgo su questo campo, mi emoziono sempre. Pensate che nell'80, quarantatré anni fa, il primo allenamento l'ho fatto proprio qui, al Filadelfia". Dal Fila al Fila, dagli esordi all'addio, verso il 30 giugno che vedrà terminare il suo contratto con il Torino. Ha iniziato così Silvano Benedetti il suo ultimo discorso nella giornata della Scuola Calcio del Toro che come lo scorso anno si è svolta nell'impianto dove si allena la prima squadra. Questa volta le parole del dirigente ed ex giocatore granata sono diverse e cariche di significato, perché sono le ultime parole pubbliche da membro della società in cui ha passato una vita intera. "Sono arrivato qui che non avevo ancora 14 anni. Il calcio e il Torino mi hanno regalato tanto. È un'attività che mi ha tolto anche tanto, perché quando si vive con passione il calcio non esiste pausa con la testa e momenti di relax. Ma è talmente gratificante fare questo mestiere che lo auguro a tutti. Lo sport deve essere la base dei bambini ma soprattutto alla base del genere umano. Lo sport ti aiuta a vivere meglio in un mondo che oggi, devo essere sincero, barcolla un pochettino".

Benedetti ai saluti: "Vivere questa società è unico e non dovete perdere quest'opportunità"

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Benedetti, durante la chiacchierata con Stefano Venneri, fa anche il punto sul momento della Scuola calcio e del Settore giovanile: "Vi posso assicurare che abbiamo più di 700-800 ragazzi, dai camp al Settore giovanile, alla Scuola Calcio e ai Piccoli Amici. Far funzionare tutto non è facile. Chiedo scusa se qualche difetto lo abbiamo, cercheremo sempre di migliorare. La società sta migliorando sempre di più e sono sicuro che il Settore giovanile tornerà ai fasti di un tempo. Siamo già a buon punto. Abbiamo sfiorato la finale con la Primavera, la meritavamo ma purtroppo il calcio è questo. Mi auguro che nei prossimi anni arrivi lo scudetto che abbiamo sempre conquistato con grande orgoglio".

All'interno del discorso, poi, ci sono anche stati rimandi al passato e al legame che ha costruito con il Torino, facendo trasparire le sue emozioni e quanto il granata se lo sia tatuato addosso. Il suo ricordo parte dalla stagione in cui con Mondonico in panchina avevano sfiorato la vittoria della Coppa UEFA: "Quella è stata un'annata veramente stupenda, finita purtroppo su una traversa. Ricordo quell'annata e quei momenti con grande affetto. Sono momenti indimenticabili, una società come il Toro ti trasmette un'emozione continua. La storia del Torino è ancora poco valorizzata. Sono stato l'altro giorno davanti al bar Sweet, un bar storico e meraviglioso: mi è venuta un'emozione grandissima, è pieno di foto che vanno dallo scudetto del '76 a oggi. Vivere questa società è unico e non dovete perdere quest'opportunità".

Barile e il saluto a Benedetti

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Durante la giornata è intervenuto anche Alberto Barile, che ha salutato Benedetti da parte di tutto il Torino. Prima il dirigente ha fatto gli onori di casa: "Benvenuti nella nostra casa, il Filadelfia. L'anno scorso abbiamo iniziato questa piacevole tradizione, tenere qui la festa dei Primi Calci. I bambini sono il futuro del Toro, portano i nostri colori fino ad arrivare al massimo livello, la Serie A che si allena qui. Per me è un grande onore essere qui in rappresentanza della società e del presidente Cairo per accogliere questi bambini che hanno trascorso insieme ai nostri istruttori, che sono meravigliosi e hanno accompagnato i nostri bambini in una crescita calcistica ma prima di tutto umana".

Poi il momento del ringraziamento a Benedetti: "Abbiamo vissuto 18 anni insieme. È una grandissima emozione per me vivere questi ultimi giorni con lui. So che è granata fino al midollo e quindi sarà sempre con noi. Ci aiuterà, ci sorreggerà, ci darà sempre quella parola in più per riuscire a superare questo momento di cambiamento".