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Giovanili, non solo Greco e Bucri: tutti i giovani della Roma portati a Torino da Bava

Focus on / Il Torino è stato spesso in grado di valorizzare i talenti lasciati in ombra dai giallorossi

Andrea Marchello

Intuizioni prima che trattative, così il Torino è riuscito a valorizzare al meglio i prospetti che sembravano non avere spazio nei club di appartenenza. Negli ultimi tempi, grazie sopratutto all'operato di Bava come responsabile del settore giovanile granata, il Toro si è assicurato a prezzi bassissimi dei giovani in grado di rendere bene e con costanza in primo luogo per la Primavera fino alla scorsa stagione di Coppitelli e poi per le altre formazioni giovanili provenienti - in larga parte - dal vivaio dell'AS Roma. Un feeling particolare con la società giallorossa che, ironia della sorte, portando via Gianluca Petrachi ha liberato il trono da direttore sportivo su cui Bava si siederà presto.

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ULTIMI ARRIVI - Quelli di Freddi Greco e Flavio Bucri sono solo gli ultimi due nomi di una lista, quella dei romanisti acquisiti a vario titolo dal Torino, ampia e che viene aggiornata ormai da molti anni. Sia il terzino/centrocampista (Freddi Greco) che il centravanti (Bucri), arrivano in granata a titolo definitivo come "scambio" per il via libera di Cairo a Petrachi come nuovo DS dei giallorossi. Dall'anno prossimo i due saranno a disposizione della Primavera del Toro, ed hanno tutte le qualità per fare bene anche nella loro nuova sistemazione.

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DA ROMA A TORINO - Prima di loro già altri avevano lasciato Roma, sponda giallorossa, per accasarsi all'ombra della Mole e spesso sotto la guida di Coppitelli, anche lui ex tecnico delle giovanili giallorosse con una parentesi alla guida della Primavera del Frosinone prima dell'approdo vincente al Torino dal luglio 2016. Tra i più noti vale la pena di ricordare Valerio Mantovani, arrivato in granata dopo essere cresciuto nella Roma nel 2013 e laureatosi campione d'Italia Primavera nel 2014/2015 (oltre che vincitore di una Supercoppa la stagione successiva da capitano della Primavera), Riccardo Cargnelutti, difensore aggregato alla Berretti granata in prestito nella sola stagione 2016/2017 e poi diventato capitano della Primavera giallorossa, o Antonio D'Alena, altro prodotto della cantera giallorossa arrivato a titolo definitivo in granata nella stagione 2016/2017 e vincitore la stagione successiva della Coppa Italia Primavera vinta a sua volta da capitano granata. Nell'ultima Primavera ci sono De Angelis e Petrungaro, anche loro bocciati dalla Roma per poi rivelarsi importanti nella Primavera del Toro, anche grazie alle 4 reti ciascuno segnate in campionato.

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SECONDA CHANCE - A tutti questi talenti sbocciati a Torino ma cresciuti a Roma, la società del presidente Cairo è riuscita a dare una sorta di seconda chance, grazie anche, lo si diceva prima, all'ottimo lavoro di Bava. Che a quanto pare ha un vero e proprio feeling con i giallorossi, ai quali è riuscito negli anni a sottrarre prospetti giudicati come non di primo piano ma che avevano indiscusse qualità tecniche ed interessanti prospettive di crescita. Lavoro, quello di Bava, che sarebbe rimasto a metà se a seguire questi ragazzi non fosse stato un tecnico esperto e capace come lo è Coppitelli e come lo è stato prima di lui Longo. Insomma, in questi anni gli elementi ci sono stati tutti: tecnici capaci, dirigenti lungimiranti e prospetti, provenienti sia dall'interno che dall'esterno del vivaio Toro, di qualità. Ed i risultati si sono visti.