La partita di ieri (i cui scatti potete trovare nella nostra Pagina Facebook), giocata su un campo ai limiti della praticabilità che ha ovviamente finito per penalizzare una squadra molto tecnica e veloce come il Toro, ha visto la Pro Vercelli venire a Torino con l’intenzione di vincere e sbancare il “Don Mosso”. Ben messa in campo da Mister Scazzola e con un attacco modello “carro armato” direttamente proveniente dalla Prima Squadra (Di Piazza, classe ’88, e De Silvestre, ex-Juve, classe ’93), non è stato facile per i ragazzi di Mister Longo prendere le giuste contromisure. I gol della Pro Vercelli, a cui vanno comunque fatti i nostri complimenti per avere messo in evidenza più di un giovane interessante e per l`organizzazione complessiva della squadra, sono tuttavia arrivati su due ingenuità difensive, rese possibili anche in virtù del terreno scivoloso che ha certamente facilitato gli errori dei nostri centrocampisti e difensori. Senza necessità di soffermarsi sugli errori dei singoli (peraltro in entrambi i gol il concorso di colpe è piuttosto numeroso), va detto che è molto piaciuta la personalità con cui i nostri ragazzi hanno saputo reagire e lasciarsi alle spalle gli errori commessi.STESSO SCHEMA, INTERPRETI DIFFERENTI - Nel primo tempo, complice anche come detto le difficili condizioni del terreno di gioco, il Toro ha dimostrato buona volontà ma raramente è stato pericoloso. Il gol del momentaneo 1 a 1 è arrivato con il solito Diop di testa su una mischia in area risolta dal centravanti senegalese con la forza fisica e le capacità aeree che tutti conosciamo. Il problema della “sterilità” offensiva del primo tempo è semplicemente dovuta al fatto che lo schema tattico che aveva portato alla strepitosa vittoria di Genova della settimana scorsa non era facilmente praticabile con interpeti differenti. La presenza di Diop, ovvero di un centravanti di area, ha obbligato difatti a snaturare in partenza la posizione di Aramu, relegato sull`esterno, posizione dove lui non riesce ad esprimersi al meglio. Per caratterisctiche tecniche, difatti, Aramu è un trequartista dal piede sinistro molto promettente e dal gol facile ma è difficilmente adattabile in posizioni diverse dalla sua “naturale”. Mister Longo lo ha capito e, già nel corso del primo tempo, ha cercato di mischiare le carte, retrocedendo di qualche passo Suciu (ormai siamo alla sua seconda apparizione con la Primavera e, almeno dal punto di vista fisico, è assolutamente recuperato) e spostando intelligentemente Aramu in posizione di trequartista con Barbosa e Diop di punte. Un secondo tempo da “grande squadra”.CAMBIO TATTICO, BUONI EFFETTI NELLA RIPRESA - Le azioni da gol sono state numerosissime e quasi tutte capitate sul piede di Diop. Quest’ultimo, che probabilmente non era nella sua giornata migliore (e comunque il suo “timbro” sul tabellino dei marcatori l’ha messo), ha sciupato banalmente almeno tre opportunità da gol, in parte per mancanza di lucidità sotto porta ed in parte a causa del terreno scivoloso. Non deve essere facilissimo per questa giovane promessa granata allenarsi con la prima squadra in settimana e giocare con i suoi coetani al sabato; inoltre mentre l’anno scorso Mister Asta aveva creato uno schema di gioco che sfruttava quasi esclusivamente la fisicità del senegalese e la sua prolificità, quest’anno invece Mister Longo fa giocare la squadra in modo più corale, con palla a terra e sfruttando principalmente le caratteristiche tecniche e di velocità del trio Barbosa – Aramu - Paragini. Forse per il futuro, visto quanto accaduto oggi (e non solo), Mister Longo dovrà iniziare a pensare a schemi tattici differenti a seconda della presenza o meno di Diop in squadra. La cosa che comunque più è piaciuta è stato l’atteggiamento della squadra, sempre più convinta dei propri mezzi e con attaccanti che rappresentano per gli avversari un pericolo costante. La stessa difesa, prese le misure al duo Dia Piazza – De Silvestre, non ha quasi mai più dato opportunità da gol alla volonterosa Pro Vercelli, grazie anche alla duttilità tattica dei due terzini ed alla superiorità tecnica e capacità di copertura di Emanuele Gatto, un giocatore veramente fantastico che, dopo un inizio di campionato un po’ al di sotto delle sue capacità, sta ritornando ad essere un punto di riferimento insostituibile per il centrocampo di Mister Longo e per la nazionale italiana Under 19.BARBOSA E PARIGINI IN GOAL - Il pareggio di Barbosa, con un delizioso pallonetto a scavalcare il portiere, ottenuto all’inizio del secondo tempo ha definitivamente creato nei nostri ragazzi il convincimento che la partita si sarebbe potuta vincere. Lo stesso Barbosa, che già nel primo tempo era stato tra i più positivi, da giocatore di categoria superiore qual è ha preso la squadra per mano ed ha suonato la carica ai propri compagni. Aramu si è reso anche lui più pericoloso sia su azione che su punizione. Tuttavia il più convinto di poter vincere la partita è stato Mister Longo con una mossa tanto coraggiosa quanto tecnicamente ineccepibile. Avendo visto un calo fisico della Pro Vercelli ed una quantità crescente di opportunità da gol da parte del Toro, ha deciso di sostituire Diarra con il giovane Parigini che, ancora una volta, ha ripagato il suo allenatore con un gol ed una capacità di incidere sulla partita tipico dei giocatori predestinti. Così come era stato nel caso di Barbosa due anni or sono e di Aramu l’anno scorso, quest’anno ci troviamo di fronte ad un altro “ragazzo prodigio” che, pur avendo mediamente due anni meno rispetto agli altri ragazzi in campo (e a livello di settore giovanile normalmente pesano), entra sul terreno di gioco con una personalità ed una consapevolezza dei propri mezzi quasi fosse un veterano. Piace molto la gestione che sta facendo Mister Longo di questo ragazzo che viene messo in campo quando serve e senza esagerazioni, onde evitare di dargli più responsabilità di quelle che un ragazzo della sua età può assumersi.CLASSIFICA CHE SORRIDE, MA VIETATO DISTRARSI - Il timore che avevamo la settimana scorsa era che i ragazzi, dopo la bella vittoria contro il Genoa, si “montassero” la testa e prendessero sotto gamba la partita contro la Pro Vercelli. Così invece non è stato ed anzi se i ragazzi sono riusciti a ribaltare per ben due volte il risultato ed a portare a casa la vittoria nella partita di ieri, lo si deve alla grinta e alla voglia di vincere che hanno dimostrato, oltre che alla già menzionata capacità di leggere le partite ed apportare le necessarie modifiche in corsa da parte di Mister Longo. Così facendo il Toro è oggi secondo in classifica, sebbene Genoa e Juventus abbiano rispettivamente una e due partite in meno (la Juventus giocherà oggi in posticipo a Siena). Quello che però ci piace sottolineare, dopo 10 giornate di campionato, è che per qualità del gioco espresso e talenti in campo, la nostra Primavera è stata per ora la migliore del suo girone, in attesa del big match contro la capolista Fiorentina previsto al “Don Mosso” tra due settimane. Non fosse stata per l’immeritata sconfitta nel derby contro la Juventus e per i tre pareggi contro Novara, Grosseto e Siena (in tutte e tre le occasioni il Toro avrebbe meritato di vincere) la classifica sarebbe ancora più bella. Per non gettare alle ortiche la posizione acquisita e non perdere le distanze dalla capolista, è pertanto molto importante che i nostri ragazzi non abbassino il livello di attenzione e vadano la settimana prossima a Parma con la convinzione di poter vincere la partita, senza essere presuntuosi ma solo concentrati e consci di essere più forti!Pietro Ghirardell(Foto Dreosti)
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Grinta e magie….la Primavera va!
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