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Primavera: il disastro Lazio, monito anche per il Torino

Approfondimento / Retrocessa in Primavera 2 come ultima in classifica la prima del ranking primavera

Gianluca Sartori

Un cambio di allenatore (da Bonatti a Bonacina), continui aiuti della Prima Squadra (le discese in Primavera di fuoriquota come Crecco e Tounkara), investimenti ingenti (come quelli stanziati per i portoghesi Pedro Neto e Bruno Jordao, arrivati la scorsa estate nell’ambito dell’affare che portò Keita al Monaco). Nulla di questo è servito per evitare l’autentico disastro sportivo della Lazio Primavera di questa stagione, avversaria domani del Torino Primavera e retrocessa in Primavera 2 da ultima in classifica con largo anticipo. Qualcosa di veramente impronosticabile visto che i biancocelesti si presentavano a questa stagione da primi del ranking Primavera in considerazione delle vittorie degli ultimi anni (uno Scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa).

Il fallimento stagionale della Lazio passa da un’alchimia negativa i cui ingredienti sono stati diversi; dal livello della leva 1999-2000 non all’altezza delle precedenti alla difficoltà di un Campionato, il Primavera 1 uscito dalla riforma, equilibratissimo e senza partite facili, che rende molto complicato il riemergere da momenti difficili. Certamente la disavventura passata quest’anno dai biancocelesti (che l’anno prossimo potrebbero paradossalmente giocare in Primavera 2 e anche in Youth League, se la Prima Squadra di Inzaghi si qualificasse alla Champions League) è un forte monito anche per le altre società, tra cui il Torino. Di anno in anno serve programmazione per creare gruppi forti dal punto di vista tecnico e mentale, con un allenatore all’altezza, come del resto è stato fatto in questa stagione per quanto riguarda la truppa di Federico Coppitelli, quest’anno bravissima a tenersi sempre allla larga dalla zona retrocessione ed anzi qualificatasi a sorpresa ai playoff dopo aver trionfato con la vittoria in Coppa Italia.