GIOVANILI

Torino, parla Ludergnani: “Orgoglioso di essere qui, ora c’è da lavorare”

Torino, parla Ludergnani: “Orgoglioso di essere qui, ora c’è da lavorare”

Il neo responsabile del settore giovanile si racconta a un mese dall'approdo in granata: dal rapporto tra Primavera e giovanili all'importanza di lavorare in modo indistinto su tutte le categorie

Redazione Toro News

Il nuovo responsabile del settore giovanile del Toro, Ruggero Ludergnani, è intervenuto ai microfoni di Torino Channel per fare le prime considerazioni sul suo percorso in granata iniziato poco più di un mese fa.

Quali sono le prime gioie in queste prime cinque settimane di lavoro a Torino e per il Toro?

"Le impressioni sono positive, sono consapevole che c'è tanto lavoro da fare. Sono orgoglioso di essere venuto in questa grande società, mi sono reso conto in queste settimane di cosa vuol dire far parte di questo club. C'è tanto da lavorare e da fare per come vedo il calcio io e per come vedo la strutturazione del settore giovanile, senza nulla togliere al bellissimo lavoro fatto fino ad adesso. Sono convinto che si potranno fare grandi cose"

Classe '86, laurea in economia e delle belle soddisfazioni a capo del Settore giovanile della Spal. Ecco, quali sono i valori e le basi del tuo lavoro quotidiano?

"Non ci sono tanti segreti. Io dico sempre, anche ai collaboratori, che dobbiamo stare zitti e lavorare, portare idee che possano essere migliorative per questo club, portare sani principi e regole rigide. Siamo sicuramente una scuola di calcio, ma dobbiamo anche essere una scuola di vita: dobbiamo insegnare il rispetto dei ruoli, delle regole, delle strutture in cui operiamo, tutto ciò per me è la base. Non mi piace troppo parlare, mi piace lavorare e voglio che i miei collaboratori percepiscano questo"

Tra prima squadra e settore giovanile ci sono delle differenze. Quali sono i traguardi che le hanno dato maggiore soddisfazione tra i tanti raggiunti in questi anni?

"Ho avuto modo di vivere a stretto contatto in questi anni con la prima squadra della Spal. Questo secondo me è un punto importante, avere grande sinergia con la Prima Squadra. Ti può permettere di sviluppare delle idee e risolvere dei problemi nel minor tempo possibile. Penso che il nostro ruolo come Responsabile del Settore giovanile è essere, lo dice la parola, responsabili. Io cercherò di essere responsabile al 100% di questa struttura"

Quali sono le caratteristiche che cercate nei giocatori di oggi e quali le più difficili da trovare?

"Dico sempre che la caratteristica più difficile è fare una selezione anche del carattere dei ragazzi, dei principi, delle famiglie che ci sono alle spalle. E' un mondo sempre più difficile e competitivo. Se alle spalle ci sono famiglie di un certo tipo, se ci sono ragazzi di un certo tipo si può fare la differenza. Non dobbiamo solo fare uno scouting tecnico o morfologico, ma anche uno scouting dei valori del ragazzo e di chi è dietro di lui"

Fondamentale nel settore giovanile non lo è solo la Primavera, ma anche tutte le altre categorie. Come si lavora per dare importanza a tutte le annate del Settore giovanile?

"La Primavera per tanti motivi, classifica e regolamento, ha una visibilità diversa rispetto alle altre categorie. Però la Primavera è la punta di un iceberg, di un lavoro che deve partire dal basso, dall'attività di base e deve proseguire nelle squadre per poi arrivare alla Primavera. Questo è il mio credo: costruire le annate dal basso per poi arrivare compatti e competitivi alla Primavera. La Primavera è importantissima, altrettanto lo sono le categorie sotto"

Coppitelli conosce la realtà della Primavera, cosa vi siete detti per la stagione a venire?

"Stimo Federico, ha fatto un grande percorso a livello di crescita come allenatore, a livello di Primavera ha sempre fatto benissimo. Non ho mai avuto nessun dubbio se tenerlo con noi o meno. L'unico dubbio che avevo era se lui volesse lavorare con me e rimanere a Torino. Abbiamo parlato la prima volta mezz'ora e dopo cinque minuti mi aveva già dato le sensazioni giuste e trasmesso la voglia di lavorare in un certo modo. Stiamo valutando i ragazzi che c'erano già. Ci siamo dati due settimane per capire poi dove intervenire. Stiamo lavorando benissimo, sono contento dello staff che si è creato attorno a Federico. Sono convinto che si possa fare un ottimo lavoro".

Come ti sembra il gruppo della Primavera, che hai visto anche al ritiro di Biella?

"Vorrei in primis ringraziare Biella perché le strutture sono di primissimo ordine, l'accoglienza riservataci è stata bellissima. Sapere che mister e ragazzi sono contenti è già un punto di partenza importante. Stanno lavorando bene, dobbiamo lavorare ancora tanto. Avremo una serie di amichevoli che ci porteranno alla prima di campionato. Sembra che manchi tanto, ma manca pochissimo quindi c'è da lavorare"

Qual è l'obiettivo personale di questa esperienza in granata?

"L'obiettivo primario è che vorrei che un domani qualcuno si ricordasse di un lavoro che è stato fatto non solo da me, ma da tutti i miei collaboratori".