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Guarnieri (Goal di Notte): “La Roma rispetta il Toro: tutti si ricordano la sconfitta di gennaio”

ROME, ITALY - NOVEMBER 01:  Leonardo Spinazzola #37 with his teammates of AS Roma celebrates after scoring the opening goal during the Serie A match between AS Roma and ACF Fiorentina at Stadio Olimpico on November 1, 2020 in Rome, Italy.  (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Intervista / Ci avviciniamo alla sfida dell'Olimpico di Roma grazie alla voce di un collega che segue da vicino la squadra di Paulo Fonseca

Andrea Calderoni

Il Torino si appresta ad affrontare la Roma all’Olimpico giovedì nel primo di due turni infrasettimanali consecutivi. Ad introdurci alla sfida è il collega Gianluca Guarnieri, che segue da vicino le vicissitudini giallorosse. Redattore della storica trasmissione ideata e condotta da Michele Plastino, Goal di Notte, Guarnieri collabora anche con il portale socialfootballtv.com.

Gianluca come viene percepita a circa 700 chilometri di distanza la crisi del Torino?

“Il Torino, nonostante il momento complesso, resta un avversario molto rispettato dall’ambiente giallorosso. Personalmente non riesco a capire perché i granata hanno dei black-out totali nel corso delle partite. E poi Paulo Fonseca, il suo staff e alcuni giocatori si ricordano perfettamente quanto accaduto ad inizio 2020. Quella sconfitta cambiò in parte la stagione della Roma: fu un incidente di percorso che si fece sentire nelle settimane successive. La Roma non vuole, perciò, ripetere lo stesso errore di qualche mese fa”.

La Roma, invece, sta vivendo complessivamente un buon momento e l’1 a 5 a Bologna è lì a testimoniarlo.

“La Roma dal punto di vista fisico e morale sta benissimo. Ha avuto soltanto un passaggio a vuoto a Napoli in una serata particolare, quella post-scomparsa di Diego Maradona. Inoltre, in quel match ci furono gli infortuni di Mancini e Veretout. Per il resto, invece, il rendimento è stato più che ottimale, anche contro il Sassuolo. La Roma al momento è veramente in fiducia. Ha ritrovato Lorenzo Pellegrini. Senza Pedro, ha potuto giocare un po’ più avanti nel ruolo di trequartista e si è destreggiato molto bene. Sta smaltendo l’affaticamento post-Covid e sta crescendo giorno dopo giorno”.

Tre partite in una settimana, l’ultima nel week-end a Bergamo contro l’Atalanta, poi un altro turno infrasettimanale prima di Natale contro il Cagliari all’Olimpico. Fonseca farà un po’ di turn over contro il Torino?

“Ci sarà l’assenza di Cristante per squalifica. Smalling verrà recuperato dal 1’. Kumbulla non ha riscontrato nessuna lesione. Inoltre, sono tornati in gruppo Mancini e Santon e dovrebbero essere abili e arruolati. Penso che in difesa giocheranno Smalling, Ibanez e forse Mancini. Potrebbe riposare Mkhitaryan, con Pedro e Pellegrini schierati dietro all’unica punta Dzeko”.

Se si parla calcisticamente di Roma e Torino, si rintraccia nel recente passato un personaggio in comune: Gianluca Petrachi. Il direttore si è lasciato in modo burrascoso con la Roma. Come giudica il suo apporto al club giallorosso?

“Secondo me, Petrachi non ha operato male a Roma. È riuscito a portare talenti molto interessanti nel mercato di gennaio: Ibanez, Villar e Carles Perez. Ibanez si può considerare praticamente un titolare, Villar proveniente dalla Serie B spagnola lotta ogni settimana per una maglia da titolare. Sono stati innesti azzeccati e di prospettiva. Petrachi è stato molto bravo a pescarli. Non dimentichiamoci, inoltre, che ha portato a Roma in prestito Mkhitaryan, che poi è stato preso a titolo definitivo successivamente. Le sue operazioni sono state valide, però ha pagato un forte contrasto di idee con l’allora presidente Pallotta. Petrachi è un uomo di campo e ti dice le cose in faccia. Non è semplice trovare molte altre persone nel mondo del calcio così schiette. Non avrà difficoltà a trovare un’altra squadra. Tra l’altro mi ricordo che le prime parole che disse nella sua conferenza di presentazione alla Roma furono rivolte al Torino e ai tifosi granata”.