Da sempre attento osservatore della scena granata, Jimmy Ghione, storico inviato del telegiornale satirico di Mediaset Striscia la notizia, in esclusiva su Toro News ci illustra le sue considerazioni circa il mercato condotto fin qui dal Torino.
Esclusiva
Jimmy Ghione a TN: “L’Europa possiamo visitarla con gli amici, non con il Toro”
Buongiorno Jimmy, quanto è deluso dopo lo 0 a 0 contro il Frosinone?"Ormai le squadre materasso non esistono più e fare risultato non è mai facile, nemmeno contro squadre di media-bassa classifica. Chi avrebbe detto che il Bologna poteva essere così in alto a fine aprile? Il nervoso è che ci sia il Bologna così in alto e non il Toro. Siamo da seconda fascia, proprio come loro, e mi aspetto di essere a un livello un po' più alto rispetto all'attuale. Invece, vivacchiamo in acque sempre tormentate. Se fossimo in grado di fare i punti con le piccole, avremmo davvero altre ambizioni. Con le big facciamo prestazioni e otteniamo discreti risultati, invece con squadre inferiori perdiamo un sacco di punti, vedi Frosinone ed Empoli".
Quindi, addio Europa?"Sono stufo di leggere Toro in Europa se non fai punti contro le formazioni di bassa classifica. L'Europa possiamo visitarla con la famiglia o gli amici, non con il Toro".
Il popolo granata è diviso: più colpa della società, più colpa della gestione tecnica. Lei da che parte sta?"Se tutti remano dalla stessa parte, non ci sarebbe cambiamento: lo insegna la storia. Sono quindi contento che ci sia animosità intorno al Toro e che la tifosesia sia divisa nel contestare o l'una o l'altra parte".
Secondo lei, è quindi giunto il momento di cambiare?"Sì, è giunto il momento di cambiare allenatore e alcuni giocatori. Il fermento può far bene perché porta a delle novità. Servono avvicendamenti per pensare un po' più in grande".
Da chi ripartirebbe?"Ripartirei da Buongiorno: ragazzo per bene che incarna lo spirito Toro. Mi piacciono Bellanova e Ricci. I reparti del Toro sono interessanti ma mancano alcuni tasselli. Secondo me, al Toro manca ancora un regista. Una volta le squadre si costruivano intorno al regista".
Però, Ricci è l'uomo di geometria del Toro..."Per me Ricci non è un vero e proprio regista. E anche lui, come altri, ha bisogno di stimoli nuovi. Essere duri funziona, ma specialmente con i giovani bisogna essere anche psicologi. Non serve soltanto il bastone, userei di più la carota. Juric si intende di calcio e questo è fuori di dubbio, ma pretendo dei risultati contro squadre che sono alla portata. Alle volte l'ho percepito un po' testardo. La scelta del portiere in queste annate è lampante. Non si può avere un portiere che alterna partite da 8 e partite da 4. Lo vorrei sempre da 6,5, ciò non si è verificato in questi anni".
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