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Esclusiva

Lys Gomis a TN: “Per il gioco espresso l’ottavo posto sta stretto al Toro”

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In esclusiva su Toro News le parole dell’ex portiere tifoso del Torino in vista dell’ultima giornata di campionato contro l’Inter
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Ci sono persone che quando parlano di Toro prendono il cuore e lo mettono in mano. Lo si sente dalla voce e lo si vede dagli occhi; la prima è rotta, i secondi sono sognanti. Lys Gomis rientra in questa meravigliosa categoria granata. Oggi non gioca più ma fa un gran bene alla comunità di Cuneo: allena i giovani portieri e si diverte con le persone disabili. In vista dell’ultimo decisivo match della stagione contro l’Inter, in esclusiva su Toro News l’ex portiere parla di uno dei suoi argomenti preferiti: il Torino e lo fa dapprima come tifoso e poi come sportivo.

Buongiorno Lys. Partiamo da un giudizio relativo alla stagione del Torino: come la reputa?“Da tifoso ti posso dire che è stata una stagione importantissima. Il campionato è stato anomalo a causa della pausa per il Mondiale. Ivan Juric si è dimostrato un top allenatore e la squadra ha risposto alle sue esigenze. Per il gioco espresso comunque vada l’ultima giornata, ritengo l’annata granata sopra le righe. Anzi ti dirò di più: per il gioco espresso e per il carisma l’ottavo o il nono posto finale stanno stretti a questo Toro. Faccio i miei complimenti alla rosa, allo staff tecnico e alla dirigenza”.

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Qual è il giocatore che l’ha sorpresa maggiormente? “Sembra scontata la mia risposta, ma dico Antonio Sanabria. È stato messo in grande discussione. Non scordiamoci che a gennaio tutti dicevano che al Torino serviva una punta. Sanabria non ha replicato a parole, l’ha fatto sul campo attraverso i gol e i punti. Ha sfornato prestazioni di grande livello e anche quando non ha segnato si è speso egregiamente per il collettivo. Anche Peer Schuurs ha giocato alla grande durante questa stagione. Non è affatto stupido chi l’ha scovato e l’ha portato a Torino”.

Da tifoso granata si è immedesimato nella parabola di Alessandro Buongiorno?“Penso che sia un esempio per tutti i ragazzi che giocano nel settore giovanile del Toro perché è cresciuto in granata, ha esordito in Prima Squadra e ora veste la fascia da capitano, ha letto i nomi degli Invincibili il 4 maggio e ha conquistato la Nazionale. Invito tutti i ragazzi che sono in lettura a prendere come punto di riferimento Alessandro Buongiorno, uno che a casa sua, in silenzio e lavorando sodo è arrivato a coronare grandi sogni dentro e fuori dal campo. Buongiorno è più un esempio rispetto a tanti altri campioni affermati che tante volte vengono seguiti dai nostri giovani. Questo ragazzo dev’essere uno slogan per tutto il mondo Toro”.

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Da portiere come giudica il biennio di Vanja Milinkovic-Savic?“Juric va applaudito perché, nonostante tutte le critiche subite da Vanja, non l’ha mai messo in discussione e gli ha fatto sentire la fiducia che l’intera società ripone in lui. Senza il supporto dell’allenatore il ragazzo poteva andare in tilt. Vanja ha avuto partite migliori e partite peggiori, ma credo che il suo in questo biennio l’abbia fatto. Ha avuto uno straordinario pregio: incassare le critiche senza replicare. Si è impegnato tanto per progredire e migliorare. In questo percorso Juric è stato fondamentale perché ha reso più agevole dal punto di vista psicologico la stagione di Vanja; senza Juric il serbo sarebbe stato messo alla gogna. Le prestazioni in crescendo del portiere, in conclusione, sono state frutto del clima di fiducia che si è instaurato intorno a lui”.

Per Luca Gemello sono stati due anni persi?“Il mio consiglio è molto personale: Gemello in Serie A ci può stare, ma ora deve tornare a mettersi in mostra perché ha appreso tanti insegnamenti ed è giusto che li faccia valere sul campo. Ci sono passato anch’io dalla sua situazione. Ora, per me, è arrivato il momento di giocare. Starà al ragazzo fare le sue valutazioni e le sue scelte insieme alla società. Da esterno e da tifoso io gli consiglierei di andare a giocare”.

Qual è il suo appello ai tifosi del Torino in vista della sfida all’Inter che potrebbe valere l’ottavo posto?“Più che spingere la squadra, bisogna tornare a sognare. Noi tifosi del Toro abbiamo sempre sognato e ora possiamo pensare a un obiettivo concreto come l’Europa. Tutti uniti si possono fare grandi cose. Sarà l’ultima partita e la giochiamo in casa con in palio l’ottavo posto, quindi servirà il tifo della Maratona, della Primavera, dei distinti, della tribuna, delle persone fuori dallo stadio e di quelle sul divano. Tutti uniti a tifare Toro perché comunque vada questa stagione è stata un successo. Abbiamo dato il massimo e se si dà il massimo, si deve essere soddisfatti sia che vinci sia che perdi”.

Oggi Lys non gioca più ma allena. Giusto?“Alleno una squadra di portieri a Cuneo, facendo perfezionamento tecnico. Mi dedico più che altro a quello e poi faccio anche l’osservatore per il Torino. Spero di pescare il nuovo Buongiorno”.

E poi segue da vicino le persone con disabilità.“Per me è importantissimo frequentare e giocare insieme alle persone con disabilità. Non bisogna considerarle diverse e non bisogna aver compassione. Siamo tutti uguali, anche nei problemi. Dobbiamo giudicarli per quello che sono, non per la loro disabilità. Ho la fortuna di stare a contatto stretto con loro, giochiamo spesso a calcio insieme. Vi confesso che non amo perdere e quindi anche con loro mi impegno al massimo”.

 

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