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Esclusiva

Marco Berry a TN: “Guizzo sul mercato? Fossi Cairo, ecco che farei…”

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In esclusiva le parole dell'illusionista, comico, autore e conduttore televisivo torinese e torinista. Un'intervista senza peli sulla lingua
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Marco Berry, pseudonimo di Marco Marchisio, è un illusionista, comico, autore e conduttore televisivo, ma soprattutto è un torinese e torinista. In esclusiva su Toro News, senza peli sulla lingua, parla del momento granata dopo il 3 a 0 sul Napoli.

Buongiorno Marco. Si è ripreso dal tris del Torino rifilato ai Campioni d'Italia?"Con il Toro si vive sempre sulle montagne russe. Vittoria figa, mi ha fatto contento. Ho sempre sostenuto che Ivan Juric è il nostro allenatore perfetto: tira su il meglio da quello che ha. Sulla carta non ha una squadra fortissima, a differenza di quanto sostengono in molti, ma sta facendo un grandissimo lavoro e ci fa anche divertire. L'unico peccato è che il Toro gioca fortissimo con le big mentre perde un po' troppi punti con le squadre di medio-bassa classifica. Vorrei vedere il Toro giocare sempre da Toro, non sempre ciò accade. Con chiunque servirebbe lo stesso atteggiamento: lo so è difficilissimo".

Non è stata però una prima metà di stagione semplice per Juric: è stato anche messo in discussione da parecchi tifosi non più tardi dello scorso settembre-ottobre."Ma che vuoi che ti dica dei tifosi. Noi tifosi del Toro siamo riusciti a far scappare a gambe levate un presidente con i soldi come Rossi. Siamo bravissimi ad arrabbiarci per tutto. Guardiamo oltre". 

Quindi, rinnovo di Juric da concretizzare senza se e senza ma per lei?"Certo. Non dobbiamo nemmeno scherzare. L'unico allenatore vero da Toro escluso Juric non è in Italia al momento, è Gennaro Gattuso. Se fossi io a capo nel Toro, cercherei di trattenere in ogni modo Juric. Se non si potrà proseguire con lui, allora mi fionderei su Gattuso". 

Di cosa ha bisogno il Torino per puntare costantemente all'Europa?"Al momento di un paio di innesti in grado di alzare l'asticella e poi di investimenti cospicui nel settore giovanile. La nostra storia insegna che la nostra forza sono sempre stati i giovani: abbiamo sottovalutato quest'aspetto negli ultimi decenni".

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Potrà aiutare il nuovo centro sportivo del Robaldo? Il presidente Urbano Cairo ha annunciato l'inaugurazione per il maggio 2024."Sulla data dell'inaugurazione mi viene un po' da ridere. Tra quattro mesi mi immagino due porte e poco altro. Comunque, spero che tutto si possa concretizzare nei prossimi due anni perché la vicenda si prolunga da troppo tempo. Se l'ha dichiarato Cairo, speriamo. Al momento il nostro settore giovanile mi sembra ancora lontano da Hellas Verona, Atalanta, Fiorentina: non a caso hanno tutte un bel centro sportivo. Oggi devi attrarre i ragazzini a giocare. Lo devi fare con il nome, e il Toro ce l'ha, e poi devi avere le strutture. Ci vuole anche la scenografia. Mi auguro che ci sarà questa nuova scenografia perché il settore giovanile può diventare un ottimo campo di semina e di raccolta, soprattutto economica. Il progetto è lungo, laborioso, ma produce dividendi. Alessandro Buongiorno è un esempio fortunoso: è capitato al Toro tra capo e collo, è stato un caso fortuito e non frutto di un progetto". 

Se Buongiorno andasse via a gennaio o a giugno, ci si dovrebbe rimangiare le parole dette dopo il rifiuto estivo all'Atalanta?"Ma no, assolutamente no. Alessandro vede un progetto da qui a cinque o sei anni e riguarda la sua vita. Già il fatto che sia rimasto è fighissimo: ha tirato su la squadra, ha fatto la bandiera ed è migliorato ulteriormente. Speriamo che finisca il campionato, lo ringrazieremmo nuovamente. Ha 24 anni e potrebbe restare soltanto in una squadra che ambisce nel breve a grandi e succosi obiettivi, ma questo Toro non ha prospettive così mirabolanti. Quindi, se se ne andrà in una big, sarò contento per lui". 

Si aspetta un guizzo sul mercato di Cairo per grandi e succosi obiettivi nel 2024?"Sai cosa penso: se Cairo dovesse presentarsi alle elezioni, allora metterebbe il guizzo, altrimenti no. Di cosa stiamo parlando: la squadra va bene, perché devo spendere i soldi? Se venderà Buongiorno, spero che possa reinvestire una parte del ricavato. Sono certo che Buongiorno sarà venduto tra gennaio e giugno: è utopistico pensare che resti". 

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