Il finale di 2019 del Torino non si può definire positivo e Mauro Berruto si annovera tra coloro che non sono certo entusiasti. L'allenatore di pallavolo italiano nonchè ex direttore tecnico della Nazionale italiana di tiro con l'arco interviene ai microfoni di Toro News. Con una sana dose di pragmatismo Berruto fa un bilancio sul momento granata, tra la delusione per il presente e la speranza per il futuro.
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Mauro Berruto: “Toro, poche luci e tante ombre. Mercato invernale? Serve a poco”
Esclusiva TN / L'allenatore di pallavolo: "Il Toro si deve stabilizzare nella parte nobile della classifica"
Mauro Berruto, il Torino non sta vivendo un bel momento. La pausa invernale può servire ai granata per rilanciarsi nel 2020?
""Certamente non è un bel momento, ci sono degli sbandamenti tecnici. Poche volte in campo si è vista l'effettiva qualità della squadra, ci sono stati troppi sbandamenti durante la stagione e la sconfitta contro la Spal è solo l'ultimo esempio. La pausa può essere un modo per rilanciarsi ma si deve lavorare il doppio, il triplo. Non può essere solo un momento dove riordinare le idee. Ci vuole la consapevolezza che bisogna lavorare di più, con qualità e costanza".
"Belotti e compagni non hanno quasi mai trovato continuità nelle prestazioni in queste prime 17 giornate. Oltre a un fattore fisico, si può dire ci sia anche qualche problema nella testa dei giocatori?
"Vanno sempre insieme. Per una prestazione di qualità ci vuole la componente fisica insieme a mentale. In questo contesto, vedere una squadra che gioca bene contro l'Hellas Verona e poi la partita disastrosa contro la Spal fa riflettere. L'aspetto fisico è importante. Se un giocatore non è in forma può avere buona volontà ma non riuscirà mai a fare un buona prestazione. Ma se a una settimana di distanza si vedono due prestazioni completamente diverse... Lo dico da allenatore, la centralina di accensione è sempre nel cervello".
Adesso arriva il mercato invernale, può essere un'occasione per la società granata di inserire nuovi innesti o è giusto continuare con i giocatori che hanno iniziato quest'estate con il Toro?
""Innanzitutto io credo che bisogna cercare di tirare fuori il massimo dagli elementi che si hanno a disposizione. Non bisogna sperare nel salvatore della patria. Il calciomercato vero è quello estivo. Non mi aspetto miracoli invernali, la situazione è più complicata a gennaio perché devi ripiegare sui giocatori e non puoi imporre una strategia".
"Passando a un resoconto dell'anno solare. Qual è il suo bilancio nel 2019?
"I bilanci sono importanti quando sono oggettivi, dopo la sconfitta avvenuta con la Spal sarebbero soggettivi. Ci sono stati momenti bui nel corso dell'anno solare, ma anche di luce in particolare nel girone di ritorno dello scorso campionato. E' stato un bel risultato aver rimesso piede in Europa ma è stata un'avventura più breve del previsto".
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E il suo auspicio per il 2020?
"Il mio auspicio è che i tanti chiaro-scuri sarebbe bello diventassero più luminosi. L'auspicio è collocarci in maniera stabile nella parte importante della classifica. Adesso non basta più una posizione dignitosa ma c'è la concreta possibilità di stabilizzarci nei posti nobili del campionato. Arrancare contro squadre di qualità inferiore è un peccato per lo staff tecnico, per gli atleti e per la società. Hanno tutti da perdere in una situazione del genere. Ben venga lo stop, basta che permetta di lavorare, il doppio, il triplo, il quadruplo...
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