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Esclusiva

Willie Peyote a TN: “L’Europa non è un’ossessione. Mercato? È stato oculato”

Willie Peyote a TN: “L’Europa non è un’ossessione. Mercato? È stato oculato” - immagine 1
In esclusiva le parole del cantante che nel 2021 ha preso parte al Festival di Sanremo, iniziato ieri sera al teatro Ariston

Andrea Calderoni

Martedì 7 febbraio l’Italia si è fermata per la prima serata del Festival di Sanremo. Nel 2021 ha preso parte alla kermesse canora un grande tifoso del Torino come Willie Peyote, divenuto amico anche di Toro News negli ultimi anni. In esclusiva su Toro News il cantante analizza il momento granata.

Buongiorno Willie. Ieri sera è scattato il Festival della canzone italiana che l’ha visto protagonista nel recente passato. Che esperienza è stata nella sua carriera?

“Ho dei bei ricordi. Fu una bella esperienza. Ma ho già dato il mio su quel palco. Quest’anno guarderò gli altri”.

Chi è il suo favorito?

“Mengoni è favorito. Ultimo e Giorgia sono in scia. Sono curioso di ascoltare Lazza: è un tipo forte ed è bello vederlo in quel contesto. Credo ci siano tanti aspetti musicalmente interessanti”.

Pensa e spera di tornarci un giorno?

“Non lo so, né penso né spero. Non ho messo ulteriormente la testa su questo. Non è nei progetti al momento. L’ho fatto, è stato bello e ora penso ad altro”.

Pensa invece all’Europa del Torino?

“Questa settima penso più al Festival perché pensare troppo all’Europa porta male (ride ndr). Come tifoso sono contento. Ero a Firenze a vedere la partita e l’amaro in bocca è rimasto, ma vedo spunti interessanti. Mi piacciono le dichiarazioni del mister sull’amalgama di gruppo. L’Europa non è un obbligo, come ha sottolineato Juric; non dev’essere un’ossessione perché non siamo costruiti per qualificarci. Comunque, c’è una base su cui costruire”.

Willie Peyote a TN: “L’Europa non è un’ossessione. Mercato? È stato oculato”- immagine 2

Quando è uscito dal “Franchi” mercoledì scorso, quali erano le cose che l’avevano maggiormente delusa della partita?

“Non ero arrabbiato, ma dispiaciuto. Anche in quel caso aveva ragione il mister perché di fronte avevamo una squadra meglio attrezzata. La Fiorentina ha strutturato meglio la partita rispetto al campionato e il cambio di modulo di Italiano ha influito. Noi non avevamo la formazione tipo, quindi tutto sommato la sconfitta ci sta”.

Schuurs in difesa e Ricci a centrocampo si stanno affermando e l'infortunio di quest'ultimo potrebbe essere un bel fardello per Juric. Sono due profili da tenersi stretti per il Torino di domani...

“Sono indubbiamente due bei giocatori ed ero contento quando furono presi; il medesimo discorso vale per Ilic. Il tenerli stretti non dipende solo da noi, perché si sa che se arriva una bella offerta bisogna probabilmente cedere. È comunque bello seguire la loro evoluzione, la loro crescita. Per ora me li godo in campo con la maglia granata e spero che Ricci potrà tornare presto”.

Come giudica l’uscita di Lukic?

“Mi colloco a metà dello schieramento tra chi dice che nel Toro non ci sono grandi prospettive e chi sostiene che il giocatore non si sia comportato molto bene negli ultimi mesi. A me spiace perché ero affezionato. Sul rinnovo di contratto dei calciatori non mi addentro perché ci sono questioni complesse, differenti rispetto al recente passato. Le dinamiche sono figlie del mondo che viviamo oggi e valgono per Lukic, Skriniar, forse Leao”.

L’ha soddisfatta la campagna acquisti del Torino a gennaio?

“Ilic per Lukic è un cambio nell’ottica del ringiovanimento della rosa. Sono d’accordo che Lukic era un giocatore maturo, mentre Ilic è da testare, sebbene le premesse di Verona fossero buone. Vieira e Gravillon servono per coprire un paio di buchi. Non mi sembra giusto dare un voto, penso che sia stata una campagna acquisti oculata”.