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I prestiti del Toro: Millico, a Cosenza sprazzi di classe ma senza continuità

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Millico viene da una stagione non eccezionale in cui ha mostrato comunque qualche lampo di classe. Ora c'è da risolvere il nodo contrattuale.

Giacomo Stanchi

Vincenzo Millico finalmente è riuscito a mostrare qualche lampo di classe quest'anno. La sua stagione non è stata comunque priva di infortuni e problemi extra-campo. L'attaccante in prestito al Cosenza ha totalizzato 20 presenze condite da tre reti e un assist in Serie B. I calabresi si sono salvati solo ai playout in seguito alla doppia sfida con il Vicenza. Nella festa per la permanenza nella categoria, tra l'altro, si è macchiato di un brutto gesto (il saluto romano) cui sono seguite le scuse per l'errore.

IL PRESTITO AL COSENZA- Il classe 2000, al secondo prestito in B (dopo quello al Frosinone nella seconda parte della scorsa stagione), cercava una stagione da protagonista. La qualità, però, si è vista solo a tratti: è mancata la continuità. A fermarlo sono stati tanti piccoli infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo più del dovuto. Inoltre, è mancato il feeling con mister Occhiuzzi, che lo ha lasciato fuori dai convocati nel match di febbraio contro il Brescia. Così l'allenatore commentò l'esclusione: "È un modo per fargli capire determinate cose. Potrà darci una grossa mano se entrerà dentro con la giusta mentalità, il suo valore è indiscusso, ma deve crescere su un aspetto fondamentale". Il modulo, poi, non lo ha favorito: lui è un esterno offensivo adattabile anche come seconda punta di movimento e il 3-5-2 molto abbottonato impiegato per la maggior parte dell'anno non lo ha sicuramente agevolato. Con Bisoli in panchina è tornato al gol dopo diversi mesi di astinenza nel match di marzo contro il Lecce capolista, ma dal mese di aprile è dovuto di nuovo stare a riposo fino alla gara di ritorno dello spareggio playout con i biancorossi a causa di un infortunio. E così il bilancio finale parla di tre gol e un assist in 20 presenze, sette delle quali da titolare.

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IL CONTRATTO IN SCADENZA- La qualità tecnica del calciatore non è mai stata messa in discussione. Quello che gli è sempre mancato nel corso della sua carriera è stata la continuità. Ha mostrato giocate non indifferenti, a cui seguivano prestazioni di livello decisamente inferiore. Il suo contratto scadrà nel 2023: dovrà quindi mettersi a tavolino con la società per decidere il da farsi. L'età è ancora dalla sua parte e il tempo per crescere non manca. C'è bisogno, però, che finalmente dimostri di essere un calciatore in grado di fare la differenza per tutto l'arco di un'intera stagione. I sei mesi in Ciociaria non andarono molto meglio di quest'anno: solo 4 presenze fra i canarini. Oramai quello in Calabria è già il secondo campionato in prestito, in cui ha lasciato comunque intravedere delle buone potenzialità. Le sue valanghe di gol in primavera lasciavano sperare in qualcosa di ancora più importante: è arrivato il momento di confermare le aspettative che si erano create su di lui.

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