Buongiorno Toro...e ben tornato in serie A!Cosa vuol dire essere del Toro? Tante cose. Un'infinità. Cominciamo da quelle più semplici.Essere del Toro significa non piangersi addosso quando le cose vanno male; è successo spesso, negli ultimi tempi, ma nessuno si è mai scoraggiato davvero. Nemmeno i più pessimisti. Il Toro “rosso come il sangue, forte come il barbera” non accetta mezze misure: pretende amore, non tiepidi sentimenti. Chi lo ama, lo fa di un amore viscerale, che va al di là dell'abitudine e delle frasi fatte. Quelle, per intenderci, del tifoso medio, più avvezzo a frequentar parole che stadi; il tifoso che fiorisce come le margherite a primavera quando le cose per la propria squadra vanno bene, salvo poi inabissarsi come piombo in uno stagno non appena i risultati si fanno complicati. Ma ci sono anche spiegazioni più profonde. Si è del Toro sapendo che la storia granata è fatta di tragedie, pochi trionfi (rigorosamente onesti) e trattamenti non certo di favore da parte di generazioni di arbitri. Si è del Toro sapendo che le salite saranno tante e ripide, ma nessuna sconfitta potrà mai sminuire l'orgoglio e la dignità del popolo granata. Questo trionfo, tanto bello quanto sofferto, riporta in A e mette i puntini sulle i nell'anno in cui si festeggiano stelle di cartone che mai potranno brillare, ma solo suscitare risate di scherno. Il Toro torna in A sotto una pioggia da non credere, considerando che si è a maggio inoltrato. Un tempo da Toro, sempre alla ricerca della sua nemesi contro tutto e tutti. Anche sfidando le intemperie.Che il ritorno in A sia il viatico per presentarsi di nuovo nel calcio che conta, dunque, avendo come stella polare il rifacimento di casa nostra: il Fila. La casa di una squadra e di un popolo pieni di dignità.
mondo granata
Ecco cosa vuol dire…
Buongiorno Toro...e ben tornato in serie A!
Giacomo Serafinelli
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