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Guantoni Granata, racconti e aneddoti sui portieri che hanno fatto la storia

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Oggi si è tenuta la presentazione di "Guantoni Granata", libro dedicato al ruolo del portiere con storie e aneddoti. Le parole degli autori Francesco Bramardo e Gino Strippoli, l'intervento di Stefano Sorrentino
Redazione Toro News

Si è tenuta oggi, venerdì 1 dicembre, nella sede dell'associazione ex calciatori granata allo stadio "Grande Torino" la presentazione del libro "Guantoni granata" scritto da Gino Strippoli e Francesco Bramardo. All'interno sono narrate storie e aneddoti dei migliori portieri della storia granata e non solo.

Guantoni Granata, Bramardo alla presentazione: "Il portiere è un ruolo a tuttotondo, atipico e un po' pazzo... già da fine 1800"

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Alla presentazione sono intervenuti gli autori Gino Strippoli e Francesco Bramardo, accompagnati da Stefano Sorrentino. Bramardo ha preso la parola parlando di come sia ricaduta la scelta di trattare il ruolo del portiere e di come siano stati selezionati i 20 giocatori trattati nel libro (QUI il video): "Abbiamo fatto una selezione in base alle presenze, non per una scelta su chi era più bravo o chi meno. Il portiere è stato il predecessore del calcio, nel Toro soprattutto. Chi ha fondato il Toro era un portiere; il socio fondatore era portiere e ha voluto giocare una partita solo, guarda caso il derby, e poi non ha più voluto giocare a calcio; era portiere il primo giocatore emigrato all'estero da professionista; era un portiere del Toro il primo portiere professionista, sanzionato dalla federazione perché all'epoca non si poteva essere professionisti. E' un ruolo a tuttotondo, atipico, un po' pazzo perché il portiere faceva cose strane anche a fine 1800".

Guantoni Granata, Sorrentino alla presentazione: "Il ruolo del portiere è quello che sta cambiando di più"

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In merito all'evoluzione del ruolo del portiere è intervenuto successivamente Sorrentino in merito a come il ruolo del portiere stia cambiando negli ultimi anni (QUI il video): "Il ruolo del portiere è quello che più sta cambiando. Negli ultimi 30 anni siamo passati dal portiere che poteva prendere la palla indietro dal retropassaggio del proprio difensore al portiere che può riceverlo solo con i piedi, ora non c'è più il regista ma il vero regista è il portiere. Gli allenatori moderni cercano portieri che giocano bene con i piedi, magari a volta si tralascia un po' il fatto che il portiere è l'unico che può usare con mani ed è giusto che debba parare. Sarò old style, ma secondo me il portiere deve parare, poi se sa giocare con i piedi ben venga ma l'impostazione non è la cosa principale". E ancora: "Il ruolo del portiere sta cambiando anche a scapito del portiere stesso perché si vedono più gol e gol da distanze abissali. Le difficoltà del portiere sono aumentate anche con i palloni più leggeri, che volano via. Il ruolo del portiere ha fascino, è quello con più emozioni e adrenalina ed è quello con più responsabilità di tutti alla fine. Se l'attaccante sbaglia un gol finisce 0-0, se il portiere sbaglia si perde". Infine le parole di elogio per un collega portiere: "Marchegiani sempre in vetta negli ultimi 30 anni, aveva caratteristiche diverse da trovare”.

Guantoni Granata, Strippoli alla presentazione: "Olivieri mandato da Egri Erbstein a scuola di danza"

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Infine ha preso la parola Gino Strippoli, rivolgendosi a Sorrentino e svelando un aneddoto su Aldo Olivieri, portiere campione del Mondo con l'Italia nel 1938 che ha vestito la maglia granata dal 1938 al 1942 (QUI il video). "Pensa che Aldo Oliveri, grande portiere che vinse i Mondiali con l'Italia nel 1938 a un certo punto fu portato da Egri Erbstein ai tempi della Lucchese a scuola di danza perché doveva migliorare il suo equilibrio. Doveva avere più equilibrio negli stacchi, nella posizione e nel lanciarsi da un palo all'altro - ha esordito Strippoli per poi concludere: "Immaginiamo gli anni '30, Olivieri che dice di aver imparato a stare sulle punte e due anni dopo va in Nazionale a vincere il mondiale con l'Italia. Stranissimo per i tempi"

 

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