Certo,motivi di insoddisfazione ce ne sono tanti e gravi, con la squadra alla deriva e la “B” dietro l’angolo. Squadra senza gioco. Giocatori granata senza grinta,il che per noi è più di una bestemmia. Un allenatore al capolinea, totalmente inadeguato, che sceglie e dispone i giocatori in modo cervellotico. Naturalmente anche Cairo ha le sue colpe.
La squadra è lo specchio della Società e la Società Torino Calcio è deboluccia, è troppo asettica, ha poco di granata. Urgono trasfusioni di tremendismo granata e di serenità dei forti. Poteva essere giusto chiedere un incontro al Presidente, ma in un clima amichevole, per dargli qualche indirizzo, per chiedergli qualche spiegazione e per ripartire con nuovo entusiasmo.
Ma non è accettabile l’attacco frontale, per di più in un momento maldestramente intempestivo. Sfiduciare Cairo potrebbe dare fiato ai fautori del rigetto verso un presidente non di Torino e non pronto a genuflettersi di fronte ai “poteri forti” di Torino. Ricordiamoci sempre che il sindaco granata ha detto non molto tempo fa che Cairo era peggio di Cimminelli!!! Non delegittimiamo Cairo, non demotiviamolo, non facciamolo scappare !!! E poi chi verrebbe dopo? Sicuramente un lacchè di “quelli là”, con nuovo pericolo di sparizione, stavolta definitiva.
Teniamoci stretto il nostro Presidente, pur con alcuni suoi limiti. Il momento è drammatico. Siamo con un piede in “B”. Riconosciamo ognuno i propri errori e ricompattiamoci Società-Squadra-Tifosi.
Se no sarà il baratro !!!"
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