MARCO PERONI
mondo granata
Un Toro nel Palio
“Dopo tutte queste settimane fra palloni e romanzi, partite e canzoni, fatemi tirare il fiato”... A questo pensavo ieri alla finestra, invidiando un po’ il vicino che sul suo balcone si godeva birra e amici. Non ero a corto di letture, non ero a corto di canzoni, ero a corto e basta e son tornato dentro. Succede a volte che la pagina si fa più bianca ogni minuto, e allora ti apri un varco nella rete e inizi a navigare, in cerca di una suggestione che ti faccia prendere di nuovo il largo e raccontare. Saltellavo con il mouse da un sito all’altro, pensando che la prossima partita è importantissima per la salvezza: una sfida nella città del palio, della piazza ricoperta di terra e bestemmie, dove una folla immensa spinge urlante contro le transenne, dove cavalli isterici si battono più che rincorrersi. Pensavo, anche, che l’unica maniera di archiviare il Campionato Più Brutto Della Storia Del Calcio Italiano è quella di salvarsi e seppellirlo. Terrò solo qualche cosa, quello che è successo quando il Toro ha ritrovato la sua rabbia (poi, ogni volta che ha rialzato le corna, l'abbiamo visto farsi prendere a sberle dal primo che passava... e quando ho sentito nominare la parola “intertoto”, pochi giorni fa, sapevo benissimo che le sberle sarebbero tornate).Terrò la vittoria contro il Cagliari: con l’arbitro che ci attaccava insieme a loro, e loro che mettevano in mezzo un cross ogni minuto; col nostro giocatore più importante espulso ingiustamente; con lo stadio che cantava a squarciagola il sopruso (“usava il suo cellulareeee…”); con Abbiati che si immolava da un palo all’altro, ed un allenatore che finalmente caricava la molla a dovere. Quella era la partita giusta per una società, una squadra e una tifoseria di scalatori, gente assurda che va in crisi e sente i crampi alla prima facile discesa.Così tra Parma, Sampdoria e Atalanta abbiamo messo subito le cose a posto, ricostruito quell'ostacolo di cui abbiamo da sempre bisogno per sapere dove buttare il cuore: questa sera lo buttiamo a Siena, la città del palio che sa di corrida, di una squadra bianconera che all’andata si divertì non poco sotto i nostri occhi... e abbiamo un'ora e mezza per riprendercelo a modo nostro.
Saltellavo con il mouse finché ho trovato questo video, e ho pensato che sarebbe stato bello superare il bianco della pagina "girandovi" tutti lì sopra: sembra fatto apposta per noi, per il nostro carattere, per il nostro bisogno di riscatto, immaginato insomma "dalla nostra parte". Per questo sarebbe ancor più bello se lo vedessero anche i giocatori...
Perché noi li vogliamo esattamente così.Un abbraccio a tutti, Marco
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