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Bernardi presenta “Giallo profumo di limoni”: “Nei miei romanzi un po’ di Toro”

Bernardi presenta “Giallo profumo di limoni”: “Nei miei romanzi un po’ di Toro” - immagine 1
Il racconto dei retroscena del suo ultimo libro giallo da parte di Marco PL Bernardi, autore anche della rubrica "Lasciarci le penne"
Redazione Toro News

Giallo profumo di limoni: L'avvocato Alfieri in un caso tra Torino e Sanremo è il titolo dell'ultimo giallo scritto da Marco P. L. Bernardi, autore che su queste colonne tiene già l'apprezzata rubrica "Lasciarci le penne" pubblicata il venerdì in serata. Dopo aver presentato il romanzo su queste colonne, abbiamo fatto alcune domande allo stesso autore che ci ha svelato alcuni retroscena su questo suo progetto.

Buongiorno Marco, un lettore interessato ai gialli cosa può trovare all'interno del suo libro?"Si può trovare la nuova indagine del mio personaggio, l'avvocato Alfieri. Lui è un avvocato torinese che si è ritirato prematuramente a causa di delusioni legate alla sua professione ed essendo estremamente benestante si dedica alle sue passione. Ha tutta una serie di hobby che porta avanti tra i quali la passione per il Toro, è un personaggio che condivide molti interessi con me. Le indagini hanno sempre degli elementi legati al Toro e alla sua storia dei primi anni '70 ovvero il periodo nel quale si svolgono le vicende".

So che in questo romanzo sono presenti scene girate in campi da calcio di periferia."Sì, durante le sue indagini Alfieri si troverà una scena su un campo della periferia di Sanremo, un altro luogo nel quale la vicenda si sviluppa. Si tratta di una partita estremamente sentita per la gente di quel quartiere, un evento grazie al quale riesce a collocare alcune tessere del suo puzzle. C'è sia la partitella ruspante con l'acceso pubblico che le puntate al Comunale. L'indagine inizia infatti il giorno dopo un derby vinto, perché all'epoca il Toro ancora vinceva i derby".

Un tifoso del Toro potrebbe quindi essere interessato in particolar modo a questa storia?"Esatto. Uno dei miei intenti, oltre a quello di costruire una trama gialla, era quello di ricostruire luoghi, vicende e personaggi di quegli anni. Questa cosa può essere utile a chi ha vissuto quegli anni perché può ritrovare luoghi familiari ma anche per chi non c'era che magari scopre cose nuove su questa società che potrebbe essere interessante scoprire. È il periodo della mia infanzia, ho dei ricordi ma anche io ho cercato di informarmi per rendere al meglio quel periodo".

C'è qualche fonte di ispirazione particolare per questa serie di gialli?"Normalmente parto da un'idea per costruire tutta la storia che poi viene ambientata. Per costruire il personaggio dell'avvocato ho preso qualcosa da mio nonno che era anche lui un avvocato e un po' me lo immagino come lui. Era una persona alla quale piaceva mangiare bene e che amava i libri. Le atmosfere invece nascono da Torino che secondo me ha l'enorme pregio di avere tante anime".

La trama di questo nuovo libro è conseguente al primo giallo oppure le due storie sono scollegate?"Si può tranquillamente leggere senza aver letto il primo. Ritornano però alcuno personaggi, soprattutto quelli che il pubblico ha dimostrato di apprezzare di più. I personaggi chiave oltre all'avvocato sono alcuni. Il suo amico del cuore don Mario che lo completa e poi c'è la figura del vicecommissario Ranieri che sarà molto grato ad Alfieri per il suo aiuto. Infine ci sono anche le donne dell'avvocato che sono due in particolare".

Altre scene degne di nota senza scendere troppo nei particolari per non rovinare l'esperienza?"A Sanremo in quei giorni si svolge il festival del 1973 e ci sono poi una serie di flashback che rimandano alla gioventù dell'avvocato. Per lui è stata una gioventù molto bella ma al contempo molto difficile con certe vicende del 1936. C'è poi un colpo di scena forte che però non può essere svelato per non perdere interesse".

Intervista a cura di Federico De Milano.

(articolo pubbliredazionale)

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