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Allenamenti, vince la linea di Cairo: Lazio e Napoli rimandano la ripresa

Approfondimento / Vince la linea della prudenza: anche De Laurentiis e Lotito costretti a rinviare gli allenamenti a data da destinarsi

Nicolò Muggianu

La questione-allenamenti ha diviso la Serie A. O meglio, ha creato due fazioni: la prima composta dalle società più prudenti (quasi tutti i club, almeno 16 su 20) e la seconda rappresentata da Lazio e Napoli, che fino a poche ore fa spingevano per ricominciare la preparazione già in questi giorni. L'emergenza Coronavirus, però, non ha ancora dato tregua all'Italia (nonostante un lieve rallentamento che fa ben sperare) e dunque anche le società che si erano "ribellate" alla linea comune hanno dovuto adeguarsi. Almeno per il momento.

ACCUSE - Negli ultimi giorni, in particolare, la tensione tra le due fazioni che si sono venute a formare è stata palpabile. A partire da Cellino, che in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport ha dichiarato (LEGGI QUI): “Se Lotito vuole lo Scudetto se lo prenda. Questa stagione ormai è andata, non bisogna pensare a quando si ricomincia ma se si sopravvive”. Parole condivisibili, soprattutto se si considera l'enorme emergenza che in questi giorni stanno vivendo le città del Nord Italia e più in particolare Brescia, Milano e Bergamo. Una linea tracciata ormai da tempo anche da Urbano Cairo, che a La Stampa (LEGGI QUI) ha mosso un vero e proprio j'accuse nei confronti degli omologhi di Napoli e Lazio: “Ci sono almeno 16 società di Serie A che non la pensano come loro - ha detto Cairo -. Perché hanno rotto il fronte? Forse per avvantaggiarsi nella preparazione. Mi sembra una follia sostenere una tesi sulla base dei dati del contagio. Dire “la mia regione non ha problemi” con una situazione così in evoluzione è una frase infelice. Poi esplode il virus a Fondi e allora…”.

FUTURO - Una prima vittoria da parte del fronte dei prudenti intanto c'è stata. Sia la Lazio che il Napoli, infatti, hanno rinviato a data da destinarsi la ripresa degli allenamenti; programmati in un primo momento rispettivamente per lunedì 23 e mercoledì 25 marzo. (LEGGI QUI). A ben figurare in questo caso è stato sicuramente il fronte di Cairo e della maggioranza dei presidenti di A, specie quelli dei club residenti nel Nord Italia, che ormai da settimane vivono sulla propria pelle l'emergenza sanitaria. Il prossimo passo sarà quello di riunirsi - oggi è in programma un'Assemblea di Lega - e trovare un accordo che accontenti tutti. Perché perseguire interessi personali in queste drammatiche condizioni di emergenza rischia di mettere in pericolo ciò che di più prezioso c'è al mondo: la salute.

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