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Attento Toro, l’Udinese sta cambiando modulo. E servono più attacchi verticali

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I temi tattici del Monday night tra i granata di Ivan Juric e i friulani di Luca Gotti

Andrea Calderoni

Che Udinese può attendersi il Torino nel match in programma lunedì sera? La domanda non ha una risposta scontata. Se fosse stata formulata un mese fa probabilmente si poteva rispondere, senza alcun dubbio, che l’Udinese si sarebbe presentata sotto la Mole con il suo ormai classico e collaudato 3-5-2, caratterizzato da tanta forza fisica sia in difesa che in mediana. In realtà, prima della sosta e ancor più durante questi quindici giorni senza partite ufficiali, Luca Gotti sta cercando di far assumere una nuova fisionomia tattica alla sua squadra. Sta infatti lavorando per passare dal 3-5-2 al 4-2-3-1. E i bianconeri sembrano essere predisposti a imboccare questa nuova via anche per quanto riguarda il match col Torino.

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CAMBIO MODULO - Un cambio di modulo in corsa dettato principalmente da un obiettivo: sfruttare nel migliore dei modi le qualità offensive della rosa. Beto sta dando garanzie sotto porta e rappresenta al momento il centravanti titolare dei friulani (ha siglato quattro gol nelle ultime sei partite). E dietro al classe 1998 ci sono tanti giocatori di qualità, su tutti Pereyra e Deulofeu. L’obiettivo di Gotti è dare maggior brillantezza sotto il profilo realizzativo, anche se fino a questo momento il numero di gol realizzati non è il principale problema dell’Udinese. Con 15 reti all’attivo la squadra bianconera eguaglia il Torino nella speciale graduatoria. Rispetto al recente passato, però, i friulani hanno incassato più gol (sono già 18). La rimodulazione tattica di Gotti, perciò, non soltanto va nella direzione di aumentare la qualità offensiva, ma anche in quella di donare maggior ordine alla squadra.

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FISIONOMIA GRANATA - Se l’Udinese sta studiando nuove soluzioni, invece il Torino ha ormai un’identità tattica ben delineata. Il 3-4-2-1 di Ivan Juric funziona. Innanzitutto dal punto di vista difensivo: nessuno ha concesso meno tiri totali e meno tiri nello specchio dei granata, rispettivamente 103 e 31 contro i 163 e 50 dello stesso periodo nel passato campionato. Funziona poi dal punto di vista della proposta offensiva, ma a questo non corrisponde un numero di gol adeguato: da inizio ottobre solo lo Spezia ha segnato meno del Torino (appena sei reti in sei gare). In un calcio verticale come quello di Juric spicca, in effetti, un dato negativo: sono stati collezionati soli 14 attacchi verticali, peggio hanno fatto soltanto la Sampdoria, il Bologna e proprio l’Udinese.

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