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Cairo: “Dal governo aiuti al cinema, ma non al calcio. Ingaggi troppo alti”

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Urbano Cairo a Sport Industry Talk: "Io credo che in questo caso il calcio, che ha un effetto benefico sull'umore della gente debba avere attenzione"

Redazione Toro News

Il presidente del Torino Urbano Cairo è intervenuto allo Sport Industry Talk organizzato dal Corriere della Sera. Il tema affrontato dall'editore di RCS e La7 è stato quello inerente gli aiuti nel mondo del calcio: "Il calcio non ha avuto mezzo aiuto - inizia Cairo - , mi ricordo che quando vincemmo l'Europeo qualcuno stimò un impatto dell'1 per cento sul PIL. Non so se sia vero, ma il calcio qualcosa dovrebbe avere. Vedo gli aiuti al cinema che sono incredibili. Tant'è che moltissime aziende di altri Paesi vengono a produrre in Italia: va bene, ma io dico capita aiutano le aziende straniere e non quelle del calcio italiano. Anche nel cinema gli attori sono strapagati, ma credo che nel calcio qualcosa vada fatto. E non parlo di La7 che non ha un centesimo di canone e non prende tax credit. Io credo che in questo caso il calcio, che ha un effetto benefico sull'umore della gente debba avere attenzione - sostiene il presidente del club granata - ".

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Urbano Cairo prosegue poi aggiungendo la sua anche in merito al tema riguardante la costruzione degli stadi: "Ci sono tante società che volevano costruire uno stadio e hanno superato il tema decidendo di non farlo più perché non era realizzabile. Il tema degli stadi è importante, io vedo che il mondo del calcio ha ricavi in contrazione o comunque non in crescita. Anche per errori nostri: in Serie A eravamo il secondo grande mercato dei diritti tv, davanti alla Spagna, a un'incollatura dall'Inghilterra. Abbiamo fatto degli errori - prosegue l'editore di RCS e La7 - , sicuramente, però c'è un altro tema: ho visto in molte aziende in gravissima difficoltà, a partire da La7 per arrivare a RCS, che quando non riesci a sviluppare ricavi come vorresti devi intervenire sui costi. E in Italia i costi del calcio sono quelli degli ingaggi dei calciatori e dei tecnici: lì ci vuole un qualcosa. Mi rendo conto che siamo in un mondo europeo e devi competere, ma qualcosa va fatto. Il calcio dall'arrivo dei diritti tv ha avuto un incremento spaventoso, ma le cose non sono migliorate: tutto è andato ai calciatori, ai tecnici. Per carità, sono i protagonisti, ma ci vuole un limite. Non siamo andati ai Mondiali, e anche qui qualche aiuto servirebbe, a partire magari dall'avere qualche calciatore italiano in più. Poi io magari faccio gli stessi errori, però qualche regola servirebbe", conclude il presidente del Torino FC.

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