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Cremonese, Alvini verso il Torino: “Ammiro molto il modo di giocare del Toro”

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Massimiliano Alvini, allenatore della Cremonese, ha parlato oggi in conferenza stampa prima del match di sabato Cremonese-Torino

Giacomo Stanchi

Il Torino incontra nel terzo turno del campionato di Serie A la Cremonese. I lombardi sono alla prima in casa dopo due sconfitte onorevoli contro due squadre forti come la Roma e la Fiorentina. Hanno stupito per un gioco propositivo e intraprendente, non temendo l’avversario. Juric ha avuto parole di stima per il modo di giocare di mister Alvini oggi.  L’allenatore della Cremo, Alvini, ha lasciato delle dichiarazioni nella conferenza stampa in vista della gara di domani.

Mister, cosa manca per fare  i punti oltre che ricevere solo i complimenti?

"La squadra si è espressa in queste due partite contro avversari di alto livello come Fiorentina e Roma. Potevamo raccogliere qualcosa anche noi, ma all’interno di queste due partite ci sono state delle prestazioni ed è logico che piacerebbe portare a casa anche qualcosa di diverso. Io chiedo di continuare dal punto di vista delle prestazioni e quello è già un passaggio importante. Poi vediamo quello che riusciremo a fare perché domani abbiamo un avversario che è importante: l’anno scorso è arrivato decimo ed ha inserito giocatori importanti per migliorarsi. Proviamo a fare il massimo, cercando di fare una buona prestazione, e con una mentalità migliore rispetto a Roma, portare a casa dei punti".

Come sta la squadra? Castagnetti ed Escalante?

"Escalante torna dalla squalifica ed è per noi un giocatore importante. Castagnetti oggi ha fatto il primo allenamento con noi e torna a disposizione nei convocati. Lui ha avuto una costola incrinata per quindici giorni, per fortuna stiamo andando sulla via del miglioramento. Potrebbe entrare a partita in corso".

Nella partita con la Roma c’è stato un raddoppio del possesso palla e ad un netto miglioramento nei passaggi effettuati. Questo è dovuto ad una Roma remissiva o alla bravura della Cremonese?

"Ci sono partite diverse, dipende dalla gestione della squadra avversaria. La Roma è forte sul primo pressing offensivo, dopo averlo superato si riesce a gestire il pallone, ma negli ultimi metri si fatica per la loro difesa straordinaria. La Fiorentina è una squadra aggressiva, domani conterà il duello e quindi ci sarà meno possesso. Questi dati dipendono dalla tipologia della squadra affrontata".

Il Torino è una squadra che accetta l’uno contro uno. La gara di domani sarà di intensità a metà campo oppure ci sarà la possibilità di avere giocatori che scattano in contropiede?

"Il Torino e la Cremonese sono due squadre simili per come aggrediscono l’avversario. Addirittura il Torino lo ammiro tantissimo: fanno un calcio aggressivo, dinamico, moderno, verticale. Io ammiro moltissimo il loro tipo di calcio. Per me domani è una gara molto più difficile rispetto alle prime due, proprio per il tipo di partita. Quindi ci saranno sicuramente tanti duelli e verticalizzazioni. L’importante è avere chiaro quello che vogliamo fare contro una squadra forte. Giocare contro le squadre forti non è un problema, è un dono, un piacere. Non c’è cosa più bella che giocare contro le squadre forti per poterti misurare e dare il meglio".

Sabato ci sarà la prima in casa e c’è tanto entusiasmo in città. Ci sarà una bella cornice di pubblico, questo può aiutare?

"Questa è una domanda fantastica: si avverte in città l’attesa per il ritorno in A allo Zini nuovo dopo 26 anni. In questa situazione mi sento di dire grazie perché stato è fatto qualcosa di bello in poco tempo. Ci sono aspettative che non possono annebbiare: dobbiamo focalizzarci, dando il massimo, solo così potremo regalare una gioia anche ai tifosi. La prima cosa da fare è il focus sulla partita, l’atmosfera che c’è è bella viverla".

Nei primi due match la difesa è stata modificata molte volte: si vuole coinvolgere un po’ tutti o è un cercare di trovare l’amalgama giusto?

"Io ho cambiato perché tanti non erano disponibili. Le idee sono molto chiare. Ad alcuni serve un adattamento essendo nuovi. Per domani abbiamo in forte dubbio Lochoshviili perché si è fatto male alla testa. Tutto dipende dalla disponibilità dei calciatori".

C’è qualcosa da migliorare come dinamicità e occupazione degli spazi?

"Dipende dalle caratteristiche degli avversari: se l’avversario pressa alto è difficile palleggiare e quindi bisogna fare un calcio più veloce. Penso che domani sarà una partita aggressiva e sulla corsa, probabilmente diversa da Roma".

Juric ha detto che il Toro e la Cremonese si assomigliano molto, è d’accordo?

"Secondo me sì, sul possesso palla abbiamo un’organizzazione diversa. Io ho molta stima di loro".

Quali potenzialità ha questo attacco?

"Sono contento di come si sono mossi i calciatori davanti e li ho ruotati tutti. Attraverso il tempo si migliorerà anche l’intesa, però qualcosa stiamo vedendo e la loro voglia mi soddisfa. Sono contento di come stanno lavorando e solo con il tempo si migliorerà".

Il centrocampo di domani sarà più folto senza trequartista?

"Quella di domani è un match diverso: finora abbiamo lavorato così, ma lo si può fare senza problema. Io non vedo differenze: Zanimacchia in fin dei conti è un centrocampista. Non cambia moltissimo. I centrocampisti sono sempre tre".

C’è da migliorare la gestione delle palle inattive?

"Con la Roma abbiamo concesso i centimetri (Mancini, Abraham, Smalling), ma non abbiamo difeso male. Forse se andiamo a vedere li abbiamo perso, per la statura degli avversari".

Domani potrebbe esserci un problema di abbondanza a centrocampo?

"Non credo proprio: farò una scelta tra Escalante e Ascacibar. Credo che saremo corti domani in mezzo, ne manca ancora uno. Vediamo chi gioca". 

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