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Giampaolo, la psicanalisi al Toro: obiettivo non subire più nei minuti finali

GENOA, ITALY - NOVEMBER 04: Marco Giampaolo head coach of Torino FC before the Serie A match between Genoa CFC and Torino FC at Stadio Luigi Ferraris on November 4, 2020 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

Approfondimento / Dopo Sassuolo e Lazio, il Torino torna a subire gol negli ultimi minuti anche contro il Genoa: la gestione emotiva dei finali di partita è un problema per Giampaolo

Nicolò Muggianu

"Minuto 93 a Marassi: Scamacca batte Sirigu ed il Torino si fa di nuovo risucchiare nello spirale della paura di perdere. Un film già visto per la squadra di Giampaolo, che nei minuti finali contro il Genoa è tornata a vedere i fantasmi di Sassuolo e Lazio, con i granata protagonisti in negativo di due rimonte subite in maniera clamorosa proprio negli istanti finali di partita. Una problematica che ormai è ricorrente e che rischia di diventare una brutta abitudine per Belotti e compagni.

 GENOA, ITALY - NOVEMBER 04: Marco Giampaolo head coach of Torino FC before the Serie A match between Genoa CFC and Torino FC at Stadio Luigi Ferraris on November 4, 2020 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

"LE SCELTE - Emblematiche, in questo senso, le scelte fatte dal Torino nell'ultimo minuto di recupero dopo il gol subito da Scamacca. Prima il calcio d'inizio battuto all'indietro e poi lancio lunghissimo di Rincon, che invece di "rischiare" la giocata all'indietro per i compagni al fine di mantenere il possesso ha preferito spazzare il pallone il più lontano possibile regalando però, di fatto, il possesso della sfera a Perin. Una scelta poco lucida da parte di uno dei senatori della squadra, resosi protagonista pochi secondi più tardi anche del fallo su Parigini che ha poi permesso al Grifone di provare a sfruttare una pericolosa punizione dal limite dell'area, terminata per fortuna del Torino con un colpo di testa alto di Scamacca.

GIAMPAOLO - Un aspetto importante su cui lavorare per Giampaolo, che si gode la prima vittoria della sua gestione pur consapevole dei tanti limiti psicologici della sua squadra. Una squadra che, parafrasando proprio le parole del tecnico nel post partita, è ancora sott'acqua e che per emergere ha bisogno ancora di altre iniezioni di fiducia. “Domenica scorsa al 90′ vincevamo 3-2 - ha spiegato Giampaolo - e poi abbiamo perso, con il Sassuolo vincevamo e abbiamo pareggiato. Poi arrivi a Genova e vinci 0-2 e nel finale subisci l’1-2: è ovvio che la testa ti dice: ‘Adesso che succede?’. Superare le barriere psicologiche nei casi come il nostro è necessario".

PROGRESSI - E spetterà proprio al tecnico abruzzese il compito di 'psicanalizzare' la sua squadra, una squadra che ha fatto vedere enormi progressi dal punto di vista tecnico-tattico ma ancora a caccia di quella fiducia nei propri mezzi che ad oggi rappresenta il prossimo step di crescita. Ci sarà tempo e modo per lavorare in questo senso, ma intanto col Crotone domenica serviranno punti. Nel frattempo un primo piccolo-grande passo è già stato compiuto: perché se è vero che "vincere aiuta a vincere", per Belotti e compagni quella di Genova è stata un'iniezione di fiducia necessaria per continuare a lavorare con la stessa "fede".