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Graziani: “Il Toro non ha avuto coraggio”

Esclusiva / L'indimenticabile gemello del gol difende Belotti: "Il Gallo è troppo solo, servono rifornimenti. Scudetto? la Juve rischia"

Marco Parella

Uomo e calciatore sanguigno, da lui ci si aspetta sempre la bordata, in campo, come a parole. "Ciccio" Graziani - che ha assistito dal vivo al match di Bergamo, presente allo stadio per la trasmissione "Quelli che il calcio" - va contro corrente e difende il suo erede designato dalle critiche.

Buongiorno Ciccio Graziani. Togliamoci subito il dente: possiamo smetterla di parlare di Europa?

La speranza è l'ultima a morire, per carità, ma come si fa a recuperare un distacco così ampio? Ieri era una partita da non perdere.

Ecco, ieri come hai visto il Toro a Bergamo?

Nei primi 25 minuti non mi era dispiaciuto sul piano del gioco e nel modo di stare in campo. Era partito bene, anche se le occasioni migliori le aveva avute l'Atalanta. Nel secondo tempo sono venuti fuori i padroni di casa e noi ci siamo complicati la vita. Parliamoci chiaro, il Toro ha preso due gol identici ed evitabilissimi. Siamo stati troppo distratti in fase difensiva, se lasci due volte la gente sola dentro l'area è un casino. Nelle altre categorie, magari non ti castigano, ma in A è matematico. Avevamo avuto anche la fortuna di raddrizzare subito la partita, ma dopo poco abbiamo fatto di nuovo lo stesso errore.

È mancato qualche ingrediente in particolare?

Il coraggio. Forse bisognava rischiare qualcosa prima. Se quella è la partita della stagione, quelle davanti hanno perso tutte e mancano soltanto cinque domeniche alla fine, perché non fare un 4-3-3 più offensivo? Male che vada perdi, ma parti dal primo minuto con un assetto un po' spregiudicato. Non me ne voglia Mazzarri, ma ieri per il Toro era come una finale e se devi giocarti una partita da dentro o fuori, devi crearti i presupposti per riaprire quello spiraglio verso l'Europa. Ora invece il campionato è finito.

Da bomber a bomber, come hai visto Belotti?

Male male. Deve imparare a difendere di più la palla, a fare il centravanti vero. Contro Caldara e Mancini ha faticato tanto. A sua discolpa, dico che non gli arriva mai una palla giocabile. A Bergamo ha giocato sempre spalle alla porta, ha provato qualche fraseggio, ma nulla di più. Se però un attaccante non tira mai in porta, le colpe saranno sue, ma anche di chi non lo serve. Io, Claudio Sala e Pulici eravamo tre che là davanti facevano paura e oggi il Toro non li ha tre così, con tutto il rispetto. Ma noi avevamo anche gente che ci dava dei begli assist. Dzeko a Roma tira in porta dieci volte a partita perché intorno ha compagni che lo servono spesso e bene. Se Belotti venisse supportato, tornerebbe importante. Dal canto suo, deve tenere di più la palla per far salire la squadra e mettersi in condizione di riceve la giocata giusta.

Ammesso e non concesso che il Gallo rimanga un'altra stagione al Toro, Mazzarri farebbe bene a costruire la squadra intorno a lui per esaltarlo?

Eccome. Andrea è un bel terminale offensivo, è migliorato molto nel gioco aereo, calcia bene, è forte in acrobazia. Ovviamente deve avere giocatori vicini che lo riforniscano meglio.

Uno di questi è Edera, che si sta affacciando alla Serie A senza timori.

È un giovane molto promettente, ma non pretendiamo subito tutto. Sono le sue prime partite in A. Nell'ultima partita avrei voluto vederlo come seconda punta più vicina a Belotti. Invece ha giocato molto largo sulla fascia e, soprattutto in fase di non possesso, si preoccupava solo della fase difensiva. Non è Iago Falque, ma lasciamolo crescere.

A fine partita Sirigu sembrava molto indispettito dall'atteggiamento del suo capitano. Mazzarri e Moretti hanno smorzato i toni, tu cosa ne pensi?

Non so cosa gli abbia detto Sirigu, di certo la partita di Belotti non è da sufficienza. Comunque, ripeto, gli esterni devono mettere più palloni in mezzo per lui. Ljajic, Falque e anche Niang sono più portati ad accentrarsi e tirare e va bene così, ma allora una mano al numero 9 può arrivare anche dagli esterni di centrocampo.

Capitolo scudetto. Dopo la vittoria del Napoli allo Stadium, in molti chiedono al Toro e non solo di "scansarsi" nelle prossime sfide ai partenopei. Da sportivo come la pensi?

Quello che ci auguriamo oggi per la Juve potrebbe capitare anche al Toro. Se un domani la Juve tirasse indietro la gamba e giocasse per far vincere un'altra squadra e non far andare il Toro in Europa, io mi incavolerei parecchio. Sarebbe una schifezza. Nel calcio bisogna giocare sempre per vincere, se poi con una tua vittoria fai un favore a qualcuno, pazienza. Il fatto di "scansarsi" è un discorso che posso concepire da parte di un tifoso, ma non da un calciatore, la cui professionalità lo deve portare ad andare in campo per vincere, senza guardare chi ha davanti, torti o vantaggi.

A questo punto vuoi tentare un pronostico per la vittoria del campionato?

La Juve l'ho vista cotta, la più brutta degli ultimi trent'anni. Se non si rigenereranno in poco tempo, l'entusiasmo del Napoli potrebbe favorire i partenopei. Al di là di tutto, però, la Juve ha ancora un punto di vantaggio e il destino nelle loro mani. Si può vincere anche con un soli punto in più, ma l'altra sera il Napoli ha stravinto in tutti i sensi.