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Hellas Verona, dalla rivoluzione di gennaio alla salvezza sempre più vicina

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Dopo il girone d'andata insufficiente e l'esodo nel mercato di gennaio, un Verona che sembrava spacciato è riuscito a risorgere arrivando a un passo dalla salvezza.
Simone Napoli

Domenica alle 15 al Bentegodi di Verona, il Torino scenderà in campo contro l'Hellas per la terzultima volta della stagione: nelle ultime tre gare del campionato i granata giocheranno contro il Verona, il Milan e l'Atalanta per un trittico di partite in cui il Toro potrebbe dire ancora la sua in ottica ottavo posto. La partita contro i veneti però non si può prendere sottogamba, sia per poter alimentare l'obiettivo europeo, sia perchè di fronte ci sarà una squadra viva e affamata di punti per raggiungere la salvezza, traguardo che sembrava utopico a gennaio, quando l'Hellas Verona, in crisi societaria, compì una vera e propria rivoluzione nell'organico della squadra.

Dalla crisi in campo a quella societaria col mercato protagonista

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Lo davano tutti per spacciato a gennaio, quando la squadra di Baroni venne smantellata per poi essere ricostruita praticamente da zero da parte del Direttore Sportivo Sean Sogliano, ex giocatore del Torino dal 1994 al 1996. Una rivoluzione forse dovuta e imperativa quella gialloblù - che nel girone d'andata riuscì a conquistare solo 14 punti in campionato - che ricorse al mercato di riparazione operando in un modo massivo: 10 gli acquisti effettuati da Sogliano a fronte di 15 cessioni, alcune anche importanti come quella di Ngonge al Napoli per 18 milioni, la partenza di Faraoni  alla Fiorentina, Faraoni protagonista della salvezza del Verona lo scorso anno, Hien all'Atalanta e Doig al Sassuolo che in estate sono stati in orbita granata, Djuric al Monza e tanti altri ancora che hanno fatto le valige lasciando un Verona in crisi societaria dopo il sequestro delle azioni di Setti. Un vero e proprio esodo operato anche e soprattutto per provare a risanare situazione economico-finanziaria della società.

La rinascita dalle ceneri: Baroni, Noslin e Suslov protagonisti

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Vista la crisi e il clima incandescente che arieggiava tra le strade di Verona, era forse obbligatorio provare a cambiare per trovare anche nuovi stimoli. Una strategia che dopo 5 mesi si può dire azzeccata e lungimirante: il DS Sogliano, dopo un grande lavoro di scouting, ha effettuato 9 acquisti e riscattato con largo anticipo il prestito con opzione di Suslov a solo 1,6 milioni. Lo slovacco classe 2002 è stato senza dubbio uno delle note liete di questa stagione gialloblù giocando da centrocampista, trequartista e anche esterno del 4-2-3-1 di Baroni. L'allenatore dell'Hellas ha lavorato lontano dai riflettori e fin qui sta compiendo un vero e proprio capolavoro sportivo in poco più di 5 mesi dal via del mercato invernale, un crocevia fondamentale per la rinascita gialloblù che, il 23 gennaio, accolse quello che forse diventerà il salvatore della patria: Tijjani Noslin, acquistato a titolo definivo dal Fortuna Sittard e protagonista fin da subito con i suoi 4 gol e 3 assist, gli ultimi tra l'altro proprio contro la Fiorentina nell'ultimo turno vinto dall'Hellas. Con la loro fame e la loro duttilità, Baroni sta facendo un grande lavoro trascinando a un passo dalla salvezza un Verona che sembrava spacciato.

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