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I cambi del Torino non danno una mano: Juric si arrende contro Italiano

I cambi del Torino non danno una mano: Juric si arrende contro Italiano - immagine 1
Il confronto tra i due allenatori premia il tecnico della Fiorentina. Le sostituzioni di Juric sono quasi obbligate ma i subentrati steccano
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Ci sono tre vie da seguire nell'analisi delle mosse degli allenatori in Fiorentina-Torino. La prima riguarda le scelte dal 1' di Ivan Juric, la seconda le sostituzioni adottate dal tecnico croato in corso d'opera e la terza il rendimento che i subentrati hanno garantito nel Torino. L'undici iniziale dell'allenatore di Spalato è stato sorprendente, soprattutto per un motivo: la presenza di Pietro Pellegri al fianco di Duvan Zapata nella coppia offensiva. In pochi se l'aspettavano. La mossa, alla fine, non è stata controproducente perché nel primo tempo l'ex Genoa e Milan è stato bravo con alcune giocate spalle alla porta rendendosi utile alla causa. In generale, il Torino dei primi 45 minuti è piaciuto per atteggiamento e padronanza nel campo. Il vero neo, come sottolineato a più riprese da Juric in conferenza stampa, è stato non segnare. Questo neo si è ripetuto molto spesso nell'arco di questa stagione. Sia con l'Udinese sia con la Fiorentina i granata hanno peccato nell'ultima giocata, quella decisiva, quella che può spostare gli equilibri. L'altra mossa da evidenziare è stata la titolarità di Valentino Lazaro, il quale è stato scelto nuovamente dal 1' al posto di Mergim Vojvoda, nonostante le parole di apprezzamento della vigilia da parte di Juric nei confronti del kosovaro.

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Juric, il perchè delle sostituzioni

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Il secondo step dell'analisi riguarda le sostituzioni del tecnico croato. Inserire Sanabria per Pellegri e Linetty per Ricci (ammonito) al 62' è stata una doppia mossa in una fase di gara in cui l'inerzia della gara stava scivolando dalla parte viola. Le successive due sostituzioni sono state invece suggerite anche da motivi fisici: Vlasic è uscito per una botta al ginocchio, Bellanova probabilmente per crampi. L'uscita del croato ha indotto Juric ad avanzare Tameze per lasciare spazio nella linea a tre a Djidji, mentre l'ex Cagliari e Inter ha ceduto la fascia a Vojvoda. "Il secondo è stato una battaglia, loro buttavano molto palla in avanti su Kouame che vinceva i duelli di testa, ma senza mai tirare" ha proseguito Juric. L'ultimo cambio dopo il gol preso ha riguardato Seck, buttato nella mischia per Tameze all'87' dopo la rete di Ranieri. L'unica considerazione che si può fare in questo caso è che nell'emergenza finale è stato preferito Seck a Karamoh e Radonjic.

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L'apporto della panchina manca: deludenti i subentrati del Torino

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Un tasto dolente della partita di Firenze è stato l'apporto della panchina, e purtroppo per i granata non è la prima volta che accade. Anzi, già con l'Udinese non più tardi di una settimana fa i subentrati del Torino erano stati meno incisivi rispetto ai subentrati bianconeri. L'azione del gol di Ranieri è stata emblematica: Vojvoda, entrato dalla panchina, non ha approcciato la gara con quella cattiveria necessaria. "Sul gol dovevamo difendere meglio e ci è mancata cattiveria" ha sottolineato Juric. Vojvoda è stato il grande colpevole del gol subito e può essere preso come esempio dell'apporto mancato dalla panchina, ma anche Sanabria è stato coinvolto nell'azione e inoltre l'ingresso del paraguaiano è stato impalpabile. Anche l'impatto di Djidji e Linetty non è servito alla causa e, forse, visto che la partita si stava spostando sul piano della fisicità, sarebbe stato opportuno riportare Tameze a centrocampo prima del 33' della ripresa. La differenza tra una squadra ormai rodata e in piena lotta per le posizioni europee e il Torino d'oggi risiede anche nella qualità di chi subentra. Del resto, la Fiorentina di Vincenzo Italiano è stata tutt'altro che spumeggiante nella serata del "Franchi", eppure ha saputo adattarsi ai momenti e nella ripresa in rapida successione ha potuto fare affidamento su Mandragora, N'Zola, Parisi (il classico laterale sinistro che al Torino farebbe comodo), Sottil e Martinez Quarta. Che i ricambi della Fiorentina siano più forti di quelli del Torino è fuor di dubbio, ma è anche vero che la gestione della gara non è sembrata inappuntabile e le scelte a gara in corso non sono state un valore aggiunto.

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