"Lunga e contorta a strada che ha portato Iago Falque a Torino: un peregrinare partito dalla Spagna, paese natio, e dalla poi leggendaria cantera del Barcellona, passato anche dalle rive bianconere del Po, per giungere fino alla Torino granata, nell'ambiente che a Iago pare avere slegato le ali: dopo una stagione da 10 gol in campionato, il matrimonio è pronto ad andare avanti.
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Il Toro felicemente punto d’arrivo: il (bellissimo) paradosso di Iago Falque
Stagione al via / Dopo tanti giocatori per cui il granata è stato un trampolino di lancio, finalmente un giocatore di caratura internazionale che non sogna la Champions, ma resta ambizioso
"Sia chiaro, Falque è ben lontano dall'essere una sorpresa: nel '14/'15 con il Genoa di Gasperini toccò quota 13 reti in Serie A, per poi provare il salto da Champions verso la Roma. Un salto che ora, dopo il trasferimento dalla capitale in Piemonte, non sogna più: "Ora non ho più l’ossessione di cambiare per giocare la Champions. Sto bene qui, in una squadra importante". Una sorta di paradosso, per quello che è il mondo granata degli ultimi anni. Non più trampolino di lancio per talenti alla ricerca della grande occasione, ma dimensione giusta per chi, nel celebre calcio che conta, ci è passato dalla porta principale e ora ne vive lontano, senza rimpianti.
"Questo non certifica certo la fine delle ambizioni: "Non è scontato che le milanesi ci siano sopra". I traguardi, però, ora vanno costruiti mattoncino su mattoncino ("Mercato? Cambiando tanto, è difficile fare risultato subito"), con i compagni che ci saranno ("Belotti? Non gli chiedo se resta, deciderà lui") ma con le motivazioni che certo non mancano. Il tutto condito da quella sensazione di essere finalmente planato, dopo un lungo volo, nel posto giusto.
"Si era vociferato, settimane fa, di un interesse dell'Atalanta, ma ad oggi a Falque non interessa. C'è da giocarsi una nuova stagione importante, con la serenità di rapporti sani ("Tra me e Belotti c'è un bel rapporto, nonostante quanto si dica a proposito del rigore di Empoli") e la voglia di misurarsi ancora in una grande squadra. In quello che finalmente appare come un punto d'arrivo, finalmente. "Sono in una grande squadra, me ne rendo conto": parole che suonano dolcissime a chi il Toro lo ama giorno dopo giorno, anno dopo anno, giocatore dopo giocatore.
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