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Il “volpone” Ranieri batte Nicola: l’ordine della Samp incarta il Toro

Il Confronto / Tanto possesso palla ma pochissime occasioni create: forse Verdi doveva essere messo prima. Per Rincon 80' molto complicati

Andrea Calderoni

Giovedì dopo Torino-Sassuolo avevamo sottolineato come la richiesta di Roberto De Zerbi era quella, prendere o lasciare. Chi interpreta il calcio come il tecnico del Sassuolo non si tradisce mai nemmeno avanti di due gol in trasferta e alla fine può capitare, come successo nella partita di recupero contro i granata, di uscire addirittura con zero punti. Il concetto bisogna ripeterlo a distanza di quattro giorni: l’idea di calcio di Claudio Ranieri è quella vista ieri al “Ferraris”, prendere o lasciare. Il pragmatismo tattico della sua Sampdoria ha fatto la differenza nell’arco dei 90’. I blucerchiati hanno eretto il fortino e hanno difeso in modo egregio il gol di vantaggio siglato da Antonio Candreva. Non è stata una Sampdoria esaltante, ma è stata una Sampdoria pratica e precisa che ha saputo incartare il Torino di Davide Nicola. Ranieri, dunque, ancora una volta, ha dimostrato che il calcio è un gioco semplice e per raggiungere l’obiettivo alcune volte serve più una squadra corta in 30 metri che una costruzione ostinata dell’azione dal basso, fatale proprio al Sassuolo in occasione dell’avvio della rimonta del Torino.

 GENOA, ITALY - MARCH 21: Davide Nicola head coach of Torino looks on during the Serie A match between UC Sampdoria and Torino FC at Stadio Luigi Ferraris on March 21, 2021 in Genoa, Italy. (Photo by Getty Images)

MANOVRA - La premessa sulla prestazione della Sampdoria è funzionale per spiegare gli affanni di ieri del Torino di Nicola. I granata non sono riusciti a scardinare la linea Maginot blucerchiata. La Sampdoria ha abbassato il proprio baricentro e soprattutto si è ricompattata centralmente, lasciando spazio solamente sulle corsie al Torino. A sua volta i granata non hanno sfruttato appieno le potenzialità delle fasce: soltanto 8 cross su 33 sono andati a buon fine, troppo pochi per aiutare gli attaccanti che si sono alternati in mezzo all’area di rigore. La squadra di Nicola ha avuto in mano le redini del match (il possesso palla è emblematico, oltre il 60%) ma ha faticato tantissimo a trovare la giocata giusta per impensierire un lucido Audero. Come detto, i traversoni sono stati tutt’altro che pericolosi e nello stesso tempo non sono state trovate soluzioni alternative. Anche perchè alcune scelte tecniche di Nicola sono state col senno di poi rivedibili. Le difficoltà di Tomas Rincon in un match come quello di ieri sono risultate esageratamente evidenti. Utile quando bisogna contenere, ma quando occorre costruire - anche da mezz’ala, e non solo da play - il venezuelano non soltanto non è preciso ma rallenta enormemente la manovra granata.

SCELTE - Nicola poteva togliere Rincon prima, perché era chiaramente fuori contesto. È invece rimasto in campo per 80 minuti fino a quando è stato sostituito da Nicola Murru con conseguente spostamento di Ansaldi sulla linea dei centrocampisti. L’altro appunto che si potrebbe fare a Nicola riguarda Simone Verdi. L’ex Napoli non ha fatto la differenza nella mezz’ora abbondante che ha avuto a disposizione, ma, considerando anche gli ultimi precedenti, poteva essere gettato nella mischia anche un po’ prima, per intenderci ad inizio ripresa. Un po’ più di tecnica di base, infatti, serviva come il pane contro un avversario rintanato a riccio nella propria metà campo. Infine, un'altra considerazione con il senno del poi. Andrea Belotti, dopo il Covid, non era al meglio e, nonostante si chiami Belotti, poteva forse essere osato a partita in corso e non impiegato dal 1’, specie in presenza di un Simone Zaza in fiducia dopo la doppietta al Sassuolo.