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Juric e un Toro da vorrei ma non posso: Dionisi esce indenne dalla sfida

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Il sesto confronto della carriera tra i due tecnici è finito in parità. Juric resta leggermente avanti negli scontri con il collega
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Vorrei ma non posso, più che vorrei ma non riesco. Questa è la sensazione emersa ieri, sabato 10 febbraio, al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Il Torino nella ripresa non ha sfornato la prestazione necessaria per azzannare i tre punti e per dare una svolta definitiva alla sua classifica. I ritmi sono calati sensibilmente nel corso della ripresa e i granata hanno dato la sensazione di accontentarsi dell'1 a 1. C'è stato il palo finale, questo è vero, ma si poteva cercare di fare qualcosa in più per ottenere il successo. Nel primo tempo il Torino, nonostante lo svantaggio iniziale, è stato superiore al Sassuolo e come in tutti gli altri precedenti Ivan Juric ha messo in difficoltà sotto il punto di vista del gioco il collega Alessio Dionisi. I granata sono stati bravi a reagire a una situazione che capita raramente, ovvero un gol incassato a freddo. Nemmeno il tempo di riorganizzarsi dopo la rete di Pinamonti che il Torino ha trovato l'immediato pareggio di Zapata, nuovamente in gol lontano da casa. Non è bastata la superiorità del primo tempo ai granata per mettere la freccia sul Sassuolo e garantirsi il successo. Ancora una volta, quindi, non si è ripetuto lo stesso risultato nelle sfide tra Dionisi e Juric. Ormai appare una costante: dopo la vittoria granata dell'andata per 2 a 1 è arrivato un pareggio per 1 a 1. Il bilancio tra i due tecnici resta perciò leggermente favorevole al croato: due vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta.

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Fase difensiva top, problemi nell'ultimo passaggio: la disamina di Juric

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Le spiegazioni sul mancato successo dell'una e dell'altra parte sono le medesime: troppi errori negli ultimi passaggi. Qui Dionisi: "Non ci abbiamo creduto negli ultimi venti metri, qualcuno si porta dietro il peso che non si riesce a sbloccare negli ultimi tempi". Qui Juric: "Io sono convinto che abbiamo la capacità di migliorare l’ultimo passaggio e di essere più veloci". Alcuni aspetti della partita del Torino vanno rimarcati. Il primo lo abbiamo già accennato: i granata sono stati bravissimi a reagire al gol subito in apertura, gestendo al meglio una situazione semi-inedita. Il secondo riguarda la fase difensiva. Non è maturato un clean sheet, ma Vanja Milinkovic-Savic e compagni hanno dimostrato di interpretare al meglio la fase difensiva nonostante le pesantissime assenze di Alessandro Buongiorno e Perr Schuurs. Che la fase difensiva funzioni alla grande, è testimoniato dall'ultimo arrivato, da Matteo Lovato, che è stato schierato dal 1' come centrale difensivo e ha garantito una prestazione di livello. Dietro a questo modo corale di difendere ci sono tanti meriti di Juric. Nello stesso tempo per il Torino risulta sempre difficile scardinare le retroguardie di formazioni che si trovano dietro in classifica, vedi l'Udinese, la Salernitana e il Sassuolo.  "Stiamo spendendo tanto tempo sul gioco, sull’attacco, sugli ultimi metri. Tutto il lavoro è spostato su cross, tiri, soluzioni. Oggi abbiamo creato tanto, diverse situazioni molto pericolose. Bisogna aumentare il numero di gol, questo è sicuro" ha commentato Juric. In tal senso, la strada è ancora lunga.

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Sostituzioni lineari: i cambi non incidono né per Sassuolo né per Torino

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Capitolo scelte. Le sostituzioni compiute nella ripresa da Juric sono state abbastanze lineari e non hanno sconvolto l'assetto tattico del Torino. L'unico giocatore offensivo a disposizione in panchina era l'ex Cremonese Okereke, considerata l'assenza di Pellegri, ed è stato messo a un quarto d'ora abbondante dal termine al posto di Sanabria. Diciamo che è stato messo nel momento in cui bisognava inserirlo per cercare di mescolare le carte in tavola. Nello stesso slot è stato tolto Ilic per Ricci. In questo caso si è preferito tenere in campo Tameze, che poi è stato ammonito e così salterà il prossimo turno, e sacrificare Ricci. Sull'esterno destro cambio obbligato tra Bellanova e Vojvoda perché l'ex Inter e Cagliari aveva terminato la benzina nel serbatoio e necessitava di rifiatare. Ben due cambi su tre, infine, hanno riguardato il reparto difensivo: Masina per Rodriguez al 65' (elvetico infortunato e costretto a lasciare anzitempo il campo) e Sazonov per Lovato. Tutto sommato si può dire che i cambi non hanno inciso più di tanto né da una parte né dall'altra. Anzi, Dionisi ne ha tenuti tre su cinque per il 90' mettendo soltanto Defrel e Racic appena dopo la metà della ripresa.

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