Il 4-2-3-1 e tutti i suoi limiti di applicazione con la rosa del Toro
—Diciamo che come lo scorso 21 ottobre il 4-2-3-1 non ha convinto fino in fondo. Un lato positivo potrebbe essere avvicinare Ricci a Zapata liberandolo da scopi di interdizione in mediana; tra l'altro, Ricci è nel miglior momento della sua stagione e le sue geometrie più vicine alla porta avversaria possono fare comodo. Inoltre, la presenza di Ricci in trequarti permette a Ilic, altro centrocampista di qualità, di agire più tranquillamente in mediana con al fianco un interditore come Tameze. Nello stesso tempo una squadra con pochissimi trequartisti in rosa non può permettersi di giocare con continuità con tre giocatori dietro a una punta. In tal senso, appare quasi antitetico il 4-2-3-1 con la conformazione attuale del Toro che conta un solo vero trequartista in rosa, ovvero Vlasic. In aggiunta a ciò la trequarti a sinistra risulta scoperta perché né Lazaro né Vojvoda possono garantire la qualità necessaria negli inserimenti e negli uno contro uno. Un ultimo appunto sulla partita di ieri lo merita la sostituzione di Zapata al 63' con l'Inter in vantaggio di due gol e il Toro già in dieci uomini. La mossa di Juric è apparsa una resa incondizionata e francamente non è apparsa giustificabile. Togliere Zapata per Sanabria, attaccante dalle altre caratteristiche, ha emesso i tre fischi sul match con mezz'ora d'anticipo.
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