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Motta incarta la partita al Toro: e le mosse di Juric stavolta sono discutibili

Motta incarta la partita al Toro: e le mosse di Juric stavolta sono discutibili - immagine 1

Thiago Motta rinsalda la propria posizione in panchina con una buona prestazione e sfrutta una giornata no dei granata

Andrea Calderoni

Ivan Juric era stato chiaro qualche settimana fa dopo l'ennesima prestazione senza punti: "E' un vero peccato perché poi arriveranno anche le giornate storte e in quelle non porti a casa niente". Dopo tante performance di un certo livello, ieri pomeriggio al "Picco" di La Spezia il Torino è incappato proprio in quella "giornata storta" a cui alludeva il tecnico croato. I granata hanno faticato in entrambe le fasi e la nota più dolente è stata la mediana che tacitamente nel primo scorcio di campionato ha fatto svoltare la formazione granata, garantendo equilibrio e compattezza. Le contemporanee assenze dei due pilastri Tommaso Pobega (squalificato) e Rolando Mandragora (infortunato) sono pesate come due macigni. Sasa Lukic senza un partner di livello è stato meno efficace delle ultime uscite, mentre Tomas Rincon ha dimostrato di essere difficilmente inseribile in questo progetto tecnico (le cose non sono migliorate nemmeno negli ultimi 35' con Daniele Baselli in campo, per il quale vale lo stesso discorso affrontato per il venezuelano).

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TRE CAMBI - Mancando il filtro giusto, ne ha risentito molto la difesa che ha concesso spazi in profondità che non si vedevano dal "Penzo" di Venezia. Nonostante le assenze, si poteva comunque fare di più. Anche lo stesso Juric a La Spezia non è stato impeccabile. Una mossa sempre rischiosa che non ha pagato i dividendi nemmeno ieri è stato il triplo cambio al 56': dentro il già citato Baselli insieme a Sanabria e Pjaca, fuori Rincon, Linetty e Belotti. Una mini rivoluzione in corso d'opera con 3/10 dei giocatori di movimenti cambiati in un solo istante. E proprio come accaduto in un Derby di qualche anno fa con Sinisa Mihajlovic in panchina, il triplo cambio ha prodotto un gol incassato nel giro di pochi secondi. In quel caso il Torino provò a vincere la stracittadina e la perse, in questo ha cercato di mischiare le carte in tavola ma si è trovato immediatamente sotto per la conclusione sul primo palo di Sala.

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STAFFETTA - Con il senno del poi, inoltre, si potrebbe ragionare sulla staffetta offensiva tra Andrea Belotti e Antonio Sanabria. In un campo come il "Picco" di metrature più contenute rispetto ad altri impianti di Serie A un attaccante tecnico come il paraguiano poteva essere più funzionale dal 1'. Il Torino, in effetti, ha faticato a rendersi pericoloso in attacco. Il "Gallo" ha avuto una palla sporca e ha colpito la traversa (in fuorigioco), ma la miglior azione del pomeriggio ha portato al tiro in diagonale Sanabria. Anche Juric al termine della gara, del resto, ha detto: "Col senno di poi sì, Sanabria era più in palla" (LEGGI QUI). E lo Spezia? Ha sicuramente approfittato di una giornata no dei granata, ma ci sono anche meriti degli spezzini, che hanno disputato un'ottima fase difensiva riuscendo a portare a casa una rete inviolata, cosa che è successa per la prima volta dopo 27 match di campionato di fila. Probabilmente Thiago Motta non poteva presentarsi con un biglietto da visita migliore di fronte alla proprietà per rinsaldare il suo posto in panchina.

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