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Juric perde contro Pioli ma è da elogiare: lanciare i giovani è stata una scelta

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Il confronto tra i due tecnici premia però Pioli. Sorprendente (e discutibile) la scelta di Rodriguez esterno a tutta fascia

Andrea Calderoni

Il coraggio nel lanciare i giovani va sempre elogiato. Va soprattutto elogiato se il giovane viene fatto esordire allo stadio "Giuseppe Meazza" di San Siro (Milano) contro i Campioni d'Italia in carica. Ecco quindi che il confronto allenatori tra Stefano Pioli e Ivan Juric parte proprio da quest'aspetto legato all'undici di partenza del Torino. Dal 1' in mediana il tecnico croato ha lanciato Adopo (non una novità assoluta) e Gineitis, classe 2004 alla sua prima tra i professionisti (qui per conoscere meglio la sua storia). I due in mezzo al campo si sono ben destreggiati e hanno dimostrato di poterci stare in un contesto come quello granata. Adopo, in tal senso, aveva già dato delle risposte (la partita del "Franchi" di Firenze in campionato docet), mentre Gineitis era tutto da testare; l'emozione in un paio di circostanze ha giocato un brutto scherzo ma se l'è cavata, prima di lasciare spazio, già ammonito, a Linetty. La presenza del centrocampista polacco ci permette di dire che Juric aveva delle alternative più esperte rispetto al duo schierato dall'inizio. Linetty in primis, seguito dal nuovo acquisto Vieira e da un Ilic non in perfetta forma. Insomma, Juric avrebbe potuto compiere altre scelte e invece si è preso i suoi rischi schierando due ragazzini che insieme contano poco più di quarant'anni di età.

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I margini di miglioramento di Gineitis, la prestazione convincente di Adopo

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Un atto di coraggio, dettato dalle circostanze. La più importante riguarda l'infortunio di Ricci, poi c'è da elencare la partenza di Lukic e l'arrivo di un Ilic, come detto, non ancora al meglio. Da Gineitis, Juric ha detto di aspettarsi qualcosa in più, segno che crede molto nel potenziale del ragazzo. "Gineitis l’ho tolto per l’ammonizione, non mi ha deluso; ha fatto una partita normale ma secondo me può fare meglio - ha dichiarato Juric -. Per quanto abbiamo visto nelle amichevoli e in allenamento può fare meglio". Juric richiede quindi un passo in avanti a Gineitis, quello già compiuto da Adopo. "Su Adopo, ogni volta che lo mettiamo dentro dimostra che merita l’occasione e facendo così lo prendi sempre di più in considerazione. Stasera ha fatto una grande partita secondo me" ha detto l'allenatore di Spalato (LEGGI QUI). Tirate le somme dell'esperimento, si può dunque comprendere come Gineitis e soprattutto Adopo possano essere due soluzioni credibili finchè Ricci non torna dall'infortunio e Ilic non raggiunge la miglior condizione.

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Rodriguez tornante a sinistra, Aina in panchina tutta la partita: le scelte di Juric

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L'altra mossa sorprendente della serata di San Siro è stato Rodriguez tornante a tutta fascia sulla sinistra, come già avvenuto proprio a Milano qualche settimana fa. Anche in questo caso Juric non era obbligato, eppure ha preferito giocarsi così la sfida. Il tecnico ha tenuto in panchina per 90' Aina, uno dei migliori delle ultime uscite (e in questo caso si può discutere eccome sulla mossa), e ha giocato con Singo a destra e Rodriguez a sinistra. L'elvetico è tornato braccetto solo nella ripresa complice l'ammonizione di Buongiorno e il conseguente ingresso di Vojvoda. C'è comunque da dire che il miglior Toro della serata si è visto proprio nella prima ora di gioco, ovvero con Rodriguez tornante di sinistra, e quindi la scelta di Juric non ha stonato nello spartito. Se quello di Buongiorno (anche acciaccato) è stato un cambio obbligato e quello di Gineitis ammonito quasi, gli altri cambi sono stati scelti da Juric dal 24' della ripresa in avanti: Karamoh per Adopo, Gravillon per Djidji e Radonjic per Vlasic. Nel finale ha provato ad aggiungere qualità, arretrando prima Vlasic e poi Miranchuk a centrocampo, ma non c'è stato verso e il Torino, dopo essere passato in svantaggio, ha faticato a essere nuovamente brioso. In tal senso Pioli ha avuto il merito di restituire qualche certezza a Milan che, dopo un primo tempo parecchio stentato, nel secondo tempo è andato vicino al gol in più di una occasione legittimando così il risultato. Pioli aveva perso contro Juric in due occasioni quest'anno e pure l'anno scorso aveva faticato, raccogliendo quattro punti in due partite. Stavolta si è preso la piena posta in palio. Ora il bilancio tra i due tecnici parla di 4 vittorie per Pioli, 3 pareggi e 3 vittorie per Juric.

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