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Juric ritrova Inzaghi: una vittoria in 13 gare, ma spesso pochi gol di scarto

Juric ritrova Inzaghi: una vittoria in 13 gare, ma spesso pochi gol di scarto - immagine 1
L'ultima gara è stata una debacle per i granata. Ma i ragazzi di Juric hanno sempre offerto delle buone prove contro quelli di Inzaghi
Giacomo Stanchi
Giacomo Stanchi Redattore 

La statistica dice chiaramente che Simone Inzaghi è un avversario scomodo per Ivan Juric: l'allenatore nerazzurro si è imposto per 9 volte, il pareggio è arrivato in tre occasioni e il tecnico croato ha trovato solo una volta il successo, risalente al dicembre 2020 quando l'Hellas Verona sbancò 2 a 1 l'Olimpico di Roma battendo la Lazio. Da quando allena l'Inter Inzaghi non ha mai perso contro il collega: quattro vittorie nerazzurre e un solo pareggio. I dati sembrano parlare chiaro, ma se ci si ferma ad analizzarli attentamente si scopre che le prestazioni del croato spesso e volentieri avrebbero meritato più fortuna: sulle 11 vittorie di Inzaghi solo 4 volte i tre punti sono arrivati con più di un gol di scarto, e, in particolare nelle ultime 7, solo una volta (l'ultima gara di fine ottobre) il croato è uscito sconfitto con più di un gol di scarto. Addirittura negli ultimi 6 scontri il risultato più frequente è l'1-0 in favore di Inzaghi, che è arrivato in ben 4 occasioni.

Juric, l'ultimo scontro: una Caporetto

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L'ultimo scontro tra Inzaghi e Juric è stata una vera e propria Caporetto per i granata: il Torino uscì sconfitto dall'Olimpico in una gara dominata dai nerazzurri dopo l'infortunio di Schuurs. Era uno dei momenti più complicati della gestione del croato: i trequartisti non rendevano, l'attacco faceva fatica a segnare e la difesa si trovava in difficoltà di fronte alle scorribande avversarie. Juric propose un 3-4-2-1 che si vestì spesso da 4-2-3-1, con Lazaro esterno alto e Rodriguez a coprirgli le spalle. E per un'ora di gioco il Toro riuscì a reggere discretamente l'urto interista. "Volevamo impostare e accettare la loro pressione, è andata bene a lunghi tratti. "Abbiamo spostato Vlasic più in mezzo per non dare punti di riferimento e abbiamo attaccato benissimo quello spazio, potevamo fare meglio però sicuramente gli ultimi passaggi", spiegò Juric al termine della gara e, a posteriori, si può dire che, se il croato avesse fatto bene tutta la stagione, questa avrebbe potuto essere la tattica vincente: in assenza di trequartisti avrebbe dovuto essere lui la chiave del gioco granata. E, quando Vlasic si è acceso, il Toro ha giocato il suo miglior calcio. Per tornare alla gara dell'andata: il Torino, già privo di Buongiorno e con l'uscita di Schuurs, dovette arrendersi alle alla superiore qualità degli avversari, rinvigoriti dai cambi. Nel finale i lombardi salirono in cattedra e trovarono la vittoria.

Juric e Inzaghi: la difesa a tre come credo tattico

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Il credo tattico di Simone Inzaghi e Ivan Juric è la difesa a tre, un centrocampo folto e un attacco mobile. In più, da quest'anno il tecnico croato si è dovuto piegare alla scarsità di trequartisti presenti in rosa ed è passato dal tradizionale 3-4-2-1 al 3-5-2, stesso credo tattico del mister piacentino. L'occasione per il Torino potrebbe essere ghiotta: ottenere una vittoria di prestigio contro l'Inter già campione d'Italia e provare a tirare su il morale dopo il deludente pareggio interno con il Frosinone. I nerazzurri, dal canto loro, vogliono festeggiare il Tricolore con l'ennesimo successo: sono una squadra completa e moderna che ha dominato il campionato in lungo e in largo. Juric a San Siro proverà a rovinare la festa di Inzaghi, tornando al successo dopo 4 anni contro il collega: il Torino quadrato e ben messo in campo deve fare un'ottima prestazione per uscire con i tre punti dal Meazza.

 

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