Sbagliando si paga, questa è la morale che è emersa dalla partita odierna.
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La dura legge degli ex
Il Torino ha disputato una buona partita fino alla tre quarti, ma si è smarrito incredibilmente nell’area avversaria dove sono state fallite parecchie occasioni clamorose.
La chiave di lettura delle partita penso che sia tutta qui, dopo 85 minuti il Torino aveva fallito per demeriti propri e per meriti del portiere avversario, l’ex Federico Marchetti, almeno cinque palle gol oltre a una infinita serie di potenziali azioni pericolose; di contro il Cagliari era stato pericoloso solo con la traversa di Jeda e il fatto che non fosse entrata suonava strano per la storia del Torino, poi l’altro ex Acquafresca ha normalizzato la situazione.
Che la giornata fosse storta lo si è capito dall’inizio, prima il gol giustamente annullato a Rubin grazie a una difficile e precisa segnalazione del guardialinee, che cozzava con la clamorosa svista sempre del guardialinee a Udine, con i se e con i ma non si fa niente però se gli episodi avessero girato in maniera opposta avremmo segnato due reti, non è cosa da poco quando si fa fatica a segnare.
Successivamente l’infortunio di Corini che ha tolto la luce al centrocampo granata, l’assenza del “Genio” si è vista parecchio anche perché Saumel è un buon esterno sinistro ma non ha le caratteristiche del regista basso.
Dopodiche è iniziata la scellerata giornata degli attaccanti granata che hanno sbagliato tutto lo sbagliabile, nonostante che sulla fascia destra il Torino funzionasse a mille con Abate, Diana e Colombo, unico appunto negativo è che Abate andrebbe servito più in profondità dove può far valere le proprie doto di velocità mentre un appunto positivo va alle prestazioni sia di Diana che si trova molto di più a suo agio nel ruolo di esterno che di Colombo che ha sfornato una prestazione positiva forse perché contro avevamo una diretta concorrente e non una squadra forte, prestazione che comunque può infondergli fiducia, anche sulla fascia sinistra Rubin da solo ha messo in difficoltà la retroguardia isolana.
L’ammonizione ricevuta da Pratali lo costringerà a saltare il derby, speriamo che Natali possa essere al suo posto altrimenti GDB dovrà schierare l’inedita coppia Di Loreto Ogbonna che rendono meglio se giocano a fianco di un compagno più esperto che li possa guidare, tornando a Pratali non si può nascondere che è entrato nelle due azioni pericolose del Cagliari prima lasciandosi sfuggire dietro le spalle Jeda che ha colpito la traversa e poi non chiudendo adeguatamente su Acquafresca in occasione del gol
Non commentabili i dieci minuti di Rosina per mancanza di elementi, fosse stato in una miglior forma probabilmente sarebbe entrato prima a sostituire Amoruso in giornata no; in commentabile invece la sua prova come quella di Bianchi, tanti errori sottoporta purtroppo siamo abituati a vederli da un paio di anni a questa parte però pensavamo che con l’acquisto di questi due bomber il problema del gol fosse un problema risolto.
Quando i tuoi uomini più rappresentativi tradiscono hai voglia a vincere le partite anche se Zanetti è ritornato sui suoi livelli, Abate e Diana hanno fatto il bello e il cattivo tempo sulla destra, Rubin lo stesso sulla fascia sinistra e la linea difensiva è andata in affanno solo in un paio di occasioni.
La condizione fisica è parsa in netto miglioramento, purtroppo non quella psicologica visto che dopo il gol preso non c’è stata reazione però prendere un gol a tre minuti dalla fine in quel modo al termine di una partita dominata in lungo e in largo abbatterebbe anche un elefante, non solo un Toro.
Sabato prossimo c’è il derby e le due squadre ci arrivano con le ossa rotte, peccato perché oggi avevamo l’occasione di presentarci alla stracittadina con il morale a mille e la freccia del sorpasso azionata, pazienza sarà per un’altra volta, per noi granata ultimamente è negato anche sognare.
Concludo con due parole sugli ex che sono stati determinanti, per Marchetti si tratta di una vera e propria rivincita dopo l’umiliazione del 2005 dove fu costretto a cambiare aria perché il Torino preferì acquistare lo svincolato Berti piuttosto che dargli fiducia, per Acquafresca invece si tratta di una conferma, contro il Toro segna sempre e dimostra di essere un buon attaccante anche qui il grazie va alla premiata ditta Cimminelli Romero e alle loro sciagurate gestioni tecnico amministrative.
foto Goal.com
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