La classifica del Torino parla chiaro, i risultati sono stati inferiori alle attese e anche alle potenzialità della squadra, vediamo di analizzare reparto per reparto e scoprire quel poco che ha funzionato e cosa invece non è andato per il verso giusto. Continuiamo l’analisi col reparto di centrocampo.
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La mediana ai raggi X
Anche il reparto di centrocampo ha sofferto parecchio in questa parte di stagione. Probabilmente perché non ha mai avuto una identità precisa, che solo ora con l’avvento di WAN sarà stabilmente di quattro giocatori, sperando che ognuno venga impiegato nel proprio ruolo non solo a parole ma anche nei fatti.Inizialmente GDB ha provato il centrocampo a tre, probabilmente il più adatto alla rosa in quel momento perché non c’era Abate disponibile e anche perché per GDB Abate faceva parte dei tre d’attacco; centrocampo che in fase d’impostazione funzionava anche discretamente ma che non dava sufficienti garanzie in fase di contenimento. Se a questo si aggiunge che gli attaccanti non finalizzavano a dovere la mole di gioco svolta e in difesa si prendeva gol ogni due azioni pericolose avversarie ecco che il centrocampo a tre ha smesso di esistere ed è andato nel dimenticatoio dopo cinque giornate; per due giornate poi si è giocato con un modulo ibrido che prevedeva la presenza di Abate sulla destra e la presenza come interno sinistro di un giocatore di fascia come Diana o Rubin in modo che in fase offensiva rimaneva un 433 per poi trasformarsi in fase di non possesso in un 442.Non fa in tempo GDB a riportarsi a quattro nel derby che nella partita successiva Abate si infortuna di nuovo, con la conseguenza che per cinque giornate da esterni di centrocampo hanno giocato spesso due esterni difensivi con tutto quello che ne consegue in fase di possesso palla, anche se nelle prime partite di questo periodo il Toro non gioca male e raccoglie meno del meritato, vedi trasferte di Genova e Catania.Con il ritorno di Abate e quello successivo di WAN si è riproposta una linea di centrocampo che sapesse anche far male sugli esterni e non solo contenere.
Questa analisi ci fa giungere alla conclusione che a rotazione tutti i centrocampisti hanno avuto le loro occasioni per mettersi in mostra, ma se dobbiamo dire qual è il centrocampo titolare del Torino facciamo fatica a trovare risposta anche perché più o meno tutti hanno o hanno avuto problemi dal punto di vista fisico e il solo Dzemaili ha fatto parte del centrocampo titolare per più di dieci volte (dodici) seguito da Zanetti con nove presenze e Barone, Rubin e Saumel con sette.La mia idea è che il centrocampo a tre è fallito perché il Torino non aveva i giocatori d’attacco adatti a questo modulo in quanto non riuscivano a supportare i tre centrocampisti in fase di non possesso e perché hanno avuto una media realizzativa al di sotto del loro standard.
La rosa attuale per poter permettere a WAN di avere un titolare e una riserva in ogni ruolo deve essere integrata sugli esterni anche perché bisogna fare i conti sia con gli esterni difensivi che la mezza punta e stabilire con chiarezza dove collocare esattamente i giocatori; in poche parole chi avrà l’ingrato ruolo della riserva di Abate e chi sarà l’esterno sinistro titolare. Se carente sugli esterni la rosa invece risulta abbondante in fase centrale avendo cinque giocatori per due ruoli o meglio quattro giocatori da affiancare a Dzemaili.
Anche il rendimento espresso dai voti dei tre quotidiani sportivi mette come unici sufficienti i due giocatori si quali il Torino dovrà far affidamento per togliersi dai bassifondi della classifica.Abate 6,192; Dzemaili 6,097; Corini 5,938; Saumel 5,850; Barone 5,790; Zanetti 5,625
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