Continua a tenere banco la questione legata ai tamponi della Lazio. Al centro delle indagini, tutt'ora in corso sia per quanto riguarda la giustizia sportiva sia per quella ordinaria, presunte irregolarità sull'applicazione del protocollo di contrasto al Covid-19. Una vicenda che indirettamente tocca anche il Toro, dato che è stata proprio la gara dello scorso 1 novembre tra biancocelesti e granata a dare il via alle indagini. La Lazio convocò ed impiegò Strakosha, Lucas Leiva ed Immobile, bloccati dall'Uefa perché positivi per la gara di Champions in programma pochi giorni prima e quindi nuovamente bloccati due giorni più tardi per la gara europea. Un aspetto che portò la Procura della Figc ad aprire un'indagine "per accertare eventuali violazioni ai Protocolli sanitari finalizzati a contenere l’epidemia da Covid-19 approvati dalla Figc e validati dall’Autorità Governativa”.
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Lazio, caso tamponi: a che punto è arrivata l’indagine
La situazione / Lo scorso 26 novembre Lotito è stato ascoltato in procura come persona informata sui fatti. E la giustizia sportiva attende
LA CONVOCAZIONE - L'ultimo atto di questa lunga inchiesta è la convocazione in Procura ad Avellino di Claudio Lotito. Il presidente della Lazio, convocato da parte del procuratore aggiunto Vincenzo D'Onofri, è stato sentito lo scorso 26 novembre in qualità di persona informata sui fatti. Al centro delle indagini soprattutto l'altalena tra positività e negatività dei test effettuati fra il centro Futura Diagnostica di Avellino ed il centro Synlab impiegato dalla Uefa. I magistrati hanno quindi chiesto conto del carteggio tra club e laboratorio ed hanno verificato la correttezza delle comunicazioni della positività all'Asl di Roma. Tra accusa e difesa si preannunciava all'epoca una battaglia legale sulla perizia eseguita. Dei 95 tamponi riprocessati, le 7 positività accertate dal laboratorio Futura Diagnostica (quello scelto dalla Lazio), sarebbero diventate 25 secondo i testi di verifica eseguiti dalla consulente della Procura.
"ITER SPORTIVO - Al momento il numero uno della Lazio non è però coinvolto in prima persona. L'indagine penale vede infatti come unico indagato Massimiliano Taccone, responsabile del centro Futura Diagnostica di Avellino. Le ipotesi di reato sono quelle di falso, frodi in pubbliche forniture ed epidemia colposa. Per quanto riguarda invece la giustizia sportiva, i tempi non si preannunciano brevi. La Procura Federale della Figc sta infatti attendendo di prendere visione dei verbali di interrogatorio e dei carteggi, per verificare il rispetto del Protocollo Figc e l'eventuale commissione di reati sportivi. Una volta appurata la realtà dei fatti, la Procura potrà quindi chiedere l'applicazione di eventuali sanzioni da parte degli organi di giustizia federali. Le indagini proseguono, dunque, in attesa di nuovi sviluppi.
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