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Le operazioni di mercato del Torino: tre riflessioni su Simone Verdi

Riflessioni / L'attaccante ex Napoli arriva in prestito oneroso con obbligo di riscatto: alcune considerazioni sul nuovo acquisto dei granata

Luca Sardo

Simone Verdi in azione con la maglia del Napoli durante l'amichevole contro il Liverpool (foto: Getty Images)
Simone Verdi in azione con la maglia del Napoli durante l'amichevole contro il Liverpool (foto: Getty Images)

Da ieri sera è ufficiale: Simon Verdi è un nuovo giocatore del Torino. Ora il giocatore si unirà alla rosa di Walter Mazzarri e sarà abile e arruolabile a partire dal match casalingo con il Lecce della prossima giornata di campionato. Tra le considerazioni da fare per quanto riguarda l'operazione conclusa ieri sera in extremis c'è sicuramente la tempistica. L'interesse da parte del Torino è stato chiaro fin dai primi di luglio, ma la trattativa si è trascinata per tutto il corso dell’estate senza mai decollare veramente, anche a causa delle necessità del club partenopeo. Il Napoli infatti aveva manifestato sin da subito la necessità di acquistare un nuovo attaccate, prima di far partire un giocatore è più nello specifico Verdi. Come per la partenza di Ounas grazie all'arrivo di Lozano, l'acquisto di Llorente, ufficializzato soltanto ieri in tarda mattinata, ha dato il via libera all'operazione che ha portato Simone Verdi in granata. Dunque non è mai dipeso soltanto dal Torino il fatto di fare arrivare Verdi in tempo per i preliminari di Europa League: il tutto è sempre dipeso in gran parte del Napoli.

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