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Le pagelle di Torino-Milan 2-2: Ljajic, qualcosa sulla coscienza. E Iturbe…

Gianluca Sartori

 TURIN, ITALY - JANUARY 16: Andrea Belotti of FC Torino celebrates after scoring the opening goal during the Serie A match between FC Torino and AC Milan at Stadio Olimpico di Torino on January 16, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"FALQUE 6: Miha lo recupera e lo mette titolare, lui fa capire perchè resta fondamentale nonostante l'arrivo di Iturbe: fa sempre la giocata giusta al posto giusto e qualitativamente resta sublime. L'azione del vantaggio Toro nasce da un'iniziativa dello spagnolo, che da destra converge andando via a una doppia marcatura. Troppo poco deciso nell'occasione che potrebbe valere il provvisorio 3-1 nella ripresa, con un diagonale troppo morbido da ottima posizione. In generale, in tutta la ripresa non è lo Iago del primo tempo: anche nel suo caso, purtroppo, il primo tempo è una cosa e la ripresa un'altra.

"BELOTTI 6.5: il duello infinito con l'amico di Donnarumma era uno dei temi del pre-match, dopo i due precedenti incontri stagionali: passa in vantaggio lui al 20', quando conferma di saper farsi trovare al posto giusto nel momento giusto: fortuna ma anche opportunista nel deviare il tiro sporco di Ljajic per il 14° gol stagionale. Mette lo zampino anche sul raddoppio di Benassi, ad arrivare per primo su un pallone che poi gira bene a Falque. Nella ripresa prima mette Falque davanti alla porta, poi va vicino a un grandissimo gol con una girata di prima che termina a lato di poco. Resta anima e cuore di questo Toro con qualche limite di troppo.

"LJAJIC 5: si conferma in un periodo poco felice: un contributo offensivo non certo trascendentale, con poca intensità e poco supporto ad un Barreca che ha invece la dinamite nelle gambe. E poi il rigore sbagliato: forse, impressionato dalla stazza di Donnarumma, ha preferito non angolare temendo che intuisse la direzione, ma un penalty non può mai essere calciato a mezz'altezza e centrale. Nella ripresa prova ad accendersi, tra un tiro fuori di poco e un numero che semina due avversari. E alla fine impegna anche Donnarumma: ma quel rigore, a conti fatti, può pesare come un macigno sul futuro immediato del Toro.

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