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Ljajic illumina e il Toro stravince a Cagliari

L'editoriale di Gino Strippoli / Imprescindibile la presenza in campo del numero 10 granata

Gino Strippoli

"C'è poco da fare, quando uno sa dare del tu alla palla, sa avere la fantasia giusta per regalare assist per i propri compagni, sa dribblare negli uno contro uno, creando sempre superiorità numerica, deve sempre giocare, deve sempre essere al servizio della squadra, non può stare in panchina per 45 minuti guardando i suoi compagni dormienti. Ljajic oggi in questo Toro è importante, efficace e la sua presenza in campo è imprescindibile.

D'altronde la prestazione di ieri alla Sardegna Arena del Torino è sotto gli occhi di tutti: ha stravinto con una quaterna netta e meritata ma grazie ad un secondo tempo in cui si è risvegliato all'improvviso con l' entrata del serbo che ha immediatamente regalato freschezza e imprevedibilità ai compagni e al gioco granata.

"Sino a quel momento il Toro era al solito dormiente rispetto al Cagliari, tant'è che i rossoblu per tutti i primi 45 minuti han tenuto bene il campo pressando sempre Belotti e compagni chiudendoli nella propria metà campo. Era davvero un Torino imbarazzante, sempre in ritardo sulle palle vacanti, incapace di creare una manovra di gioco efficace, al di là dell' unica azione pericolosa sballata da Baselli a soli tre metri dalla porta con un tiro fuori. Anche il centrocampo formato da Rincon, Acquah e Baselli non è mai riuscito a cucire il gioco ma ha sempre subito la verve avversaria. Quando c'è poca tecnica in mezzo al campo e soprattutto manca l' intelligenza per creare azioni di gioco è normale poi non riuscire a superare la linea di metà campo, e ieri il Toro ha faticato davvero molto nel primo tempo ad arrivare al limite dell'area avversaria. Già al 10' il Cagliari si era fatto pericoloso con il giovane Deiola. Il Toro mancava nella corsa e i rossoblu cercavano di affondare sono a prendere un palo grazie alla partecipazione è ottima parata di Sirugu (davvero un Salvatore) su tiro di Padoin. Le respinte alla viva il parroco si sono quindi sprecate con tanta difficoltà in fase difensiva.

"Questo a dimostrazione di come ieri sia stato un Toro bifronte. Infatti il secondo tempo è stato giocato dai granata in maniera brillante sin dai primissimi minuti con Belotti che ha sfiorato il gol in scivolata e con Burdisso che di testa ha sfiorato il palo difeso da Cragno. Ancora un brivido Toro con respinta di Sirigu su un tiro di Sau al sesto minuto e poi l' entrata di Adem Ljajic al posto di uno spento Acquah che ha risvegliato tutti. Il serbo si è praticamente caricato la squadra sulle spalle con i compagni che lo hanno seguito. Le azioni vere sono fioccate una dopo l'altra come i gol arrivati uno dopo l'altro. Falque con l'entrata di Ljajic è sembrato più incisivo ed è stato bravo a farsi trovare al posto e al momento giusto per ricevere l' assist del serbo sbloccando la gara (ottimo Belotti capace di sfondare in questo caso la difesa avversaria prendendo il palo). I due si son sempre trovati a occhi chiusi e lo spagnolo ha poi contraccambiato il favore del suo compagno con un assist che Ljajic ha sfruttato bene gonfiando la rete di fatto spaccando la partita. I due gol  hanno sbriciolato il Cagliari e Ansaldi su azione personale e Obi hanno portato a 4 le reti. Una dimostrazione di forza ma anche di come questa squadra non possa far a meno della fantasia e della tecnica di Ljajic. Qualcuno mi ha sottolineato che far entrare Ljajic nel secondo tempo sia una strategia di Mazzarri per dare un colpo pesante agli avversari grazie alla freschezza del 10 granata rispetto alla stanchezza degli avversari. Io continuo a pensare che Adem Ljajic, al di là della sua discontinuità nei 90 minuti, sia il giocatore più forte e con più classe di questo Toro e che la partita la deve giocare dal primo minuto e non seduto dalla panchina.