Esclusiva

Martic (ag. Vlasic) a TN: “Fidatevi, Nikola non è ancora al top. E Brekalo…”

Martic (ag. Vlasic) a TN: “Fidatevi, Nikola non è ancora al top. E Brekalo…” - immagine 1
In esclusiva le parole di Tonci Martic, colui che ha gestito l’operazione che ha portato Nikola Vlasic a Torino

Gianluca Sartori

È il capocannoniere attuale del Torino con tre reti, ha trovato fin da subito un ottimo feeling con la piazza e ha fatto capire di poter essere protagonista in questo campionato. Nikola Vlasic è forse il volto di copertina dell’avvio di campionato granata e ne abbiamo parlato con il suo fidato agente, Tonci Martic, colui che ha gestito l’operazione che lo ha portato in granata dal West Ham. Ecco le parole rilasciate dal procuratore in esclusiva a Toro News.

Martic, come giudica il Vlasic che si è visto fin qui?

“Mi aspettavo un buon inizio anche se c’era l’incognita di quanto ci avrebbe messo a recuperare una buona condizione dopo l’annata negativa vissuta al West Ham. Inoltre, quando arrivi in un nuovo campionato, serve sempre un po’ di tempo per trovare il feeling con il nuovo allenatore e l’intesa con i compagni. Invece Nikola ha fatto bene fin da subito. Tuttavia, credetemi se vi dico che non è ancora al top della sua condizione. In carriera ha già dimostrato di poter fare cose migliori di quelle che sta facendo ora”.

Come si trova a Torino?

“Molto bene, è molto felice. La città gli piace, con l’allenatore si intendono a meraviglia, è felice. E questa è una condizione fondamentale per riuscire a esprimersi bene”.

Che cosa non ha funzionato al West Ham?

“Secondo me veniva collocato nel ruolo non ideale, da ala pura. La squadra, inoltre, prediligeva un gioco basato su difesa e ripartenze. Ho massimo rispetto per il West Ham e per l’allenatore, però probabilmente non era il ruolo né lo stile di gioco adatto a Nikola. Lui nasce mezz’ala e poi trequartista”.

Quindi nemmeno il ruolo da falso nueve, come lo abbiamo visto col Sassuolo, gli si addice…

“Conosco bene Juric, abbiamo giocato insieme per un periodo all’Hajduk Spalato. Bravo allenatore e persona molto seria. So che vede Nikola anche in quel ruolo e lui ha l’esplosività e la tecnica per potersi adattare. Tuttavia, se lo chiedete a me, credo che per caratteristiche lui preferisca vedere un attaccante centrale davanti a sé come riferimento nel momento in cui riceve palla e alza la testa”.

Come è nata l’idea di venire al Torino?

“L’annata a Londra ci ha ferito tutti. Il West Ham ha pagato una cifra molto importante per Nikola, perché aveva credenziali importanti: era titolare di una Croazia che a centrocampo aveva Brozovic, Modric e Kovacic, ed era stato nominato miglior giocatore di un campionato di buon livello come quello russo. Ma lui pativa il fatto di non riuscire a esprimersi e di non essere una prima scelta. L’annata è stata difficile da sopportare anche perché lui ha una mentalità vincente, vuole sempre primeggiare: è la mentalità della famiglia Vlasic, che lui ha acquisito dal padre decathleta e dalla sorella saltatrice, due campioni assoluti. Per questo abbiamo subito deciso che era giusto cambiare aria. Poi Nikola ha deciso per il Toro grazie a Juric e Brekalo. Con Ivan ha avuto una riunione di due ore in cui gli è stata spiegata l’idea di calcio su cui si voleva lavorare e Nikola, che ama questo sport e ama la tattica, è rimasto colpito. Poi Brekalo, che è suo compagno in Nazionale, gli ha parlato molto bene dell’allenatore e del club. Così Nikola si è convinto che il Torino sarebbe stata la scelta giusta per ritrovare sé stesso”.

Ora Vlasic mette il Mondiale con la Croazia al primo posto nelle sue priorità?

“E’ uno dei grandi obiettivi dell’annata, non l’unico. Sicuramente vuole arrivarci al top della forma e in questo senso il prossimo mese sarà importante. La Croazia è arrivata in finale nell’ultimo Mondiale e oggi è prima nel girone di Nations League. Siamo una nazione piccola, ma sforniamo buoni giocatori…”

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