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Rampanti: “Toro, il vero rammarico è la partita contro la Lazio”

Parola al Mister / “Un pugile, quando stordisce l’avversario, cerca di rifilargli un altro pugno per mandarlo al tappeto. Non va a mettersi da solo nell’angolo invitando l’altro a fargli male“

Gianluca Sartori

"Il Torino vince una partita delicatissima contro il Brescia e mette un mattoncino importante verso la salvezza. Insieme a Serino Rampanti, nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”, analizziamo i temi di attualità in casa Toro mentre la squadra si proietta al prossimo match, contro l’Inter a San Siro.

"Serino, stavolta il Torino ha avuto una reazione bella e concreta.

I granata sono stati aiutati dal fatto che la caratura tecnica era nettamente superiore a quella del Brescia. Il maggior ostacolo poteva essere la paura di sbagliare, la pressione. Ma nella ripresa la squadra ha saputo reagire nel modo giusto, con la giusta carica che andrebbe messa in campo sempre”.

Con questa vittoria quanto manca alla salvezza?

"“Sai che io non ho mai temuto davvero il pericolo retrocessione; ritengo che il margine dalla zona rossa sia sempre stato più o meno rassicurante. Anche solo quattro-cinque punti sono tanti, a questo punto del campionato, perché ci sono diversi scontri diretti e non solo il Torino deve giocare contro le big. Però per motivare i giocatori è giusto allertarli. Lo hanno fatto nel modo giusto sia lo staff tecnico che l’ambiente. Anche se ci sono le porte chiuse, i giocatori vedono, sentono e leggono cosa accade intorno a loro”.

"Due giocatori su tutti da analizzare: partiamo da Simone Verdi.

Aspettiamo di vedere altre conferme da parte sua. In questo finale di campionato dovrà far capire che l’investimento fatto per lui dalla società è giustificato. Mi pare comunque evidente che abbia preso fiducia e contro il Brescia ha messo in mostra le sue qualità. Ma ripeto, aspettiamo ancora altre conferme”.

"Sta facendo bene anche Soualiho Meité.

Sì ma sono tra coloro che credono sia facilitato dal fatto che i ritmi di questa parte del campionato non siano quelli abituali del calcio di Serie A. Lui è piuttosto compassato quindi ne trae vantaggio e di conseguenza ne trae vantaggio anche la squadra. Chi invece dovrebbe fare meglio di quanto sta facendo è Rincon”.

La nota dolente è l’eccessiva sofferenza del pacchetto arretrato contro il Brescia.

"“Sì, troppe occasioni sono state lasciate ai lombardi. Si è rischiato troppo. Continua a non convincermi Lyanco. Ho la sensazione che a volte, per apparire elegante, cada in qualche leziosismo di troppo. Invece serve essere pratici e concreti, specie là dietro”.

Ora l’Inter: ti aspetti che Longo tenga a riposo qualche “big” in vista del Genoa come ha fatto nel derby?

"“No, credo piuttosto che farà giocare chi si è già riposato, come Ansaldi o Verdi. Magari avrebbe fatto giocare anche Zaza, se non si fosse fatto ammonire contro il Brescia per quell’entrata stupida e pericolosa, procurandosi la squalifica. E’ stato un episodio che ha confermato ancora una volta tutta l’anomalia di questo giocatore che proprio non riesce ad essere razionale”.

Che partita ti aspetti a Milano?

"“Una partita aperta ad ogni possibilità. La squadra ha acquisito fiducia e magari questo può incidere. Le partite vanno giocate tutte, non solo quelle contro le cosiddette piccole. Ce lo ha insegnato il match contro la Lazio”.

"Avevi già affermato che quel match ti ha lasciato molto rammarico.

Sì e lo confermo col senno di poi, perché i risultati successivi della Lazio hanno fatto capire che qualche punto si poteva rosicchiare anche in quella partita. Il Torino avrebbe potuto farcela se, dopo il primo gol su rigore, avesse provato a farne un altro invece di rintanarsi nella propria area di rigore. Un pugile, quando stordisce l’avversario, cerca di rifilargli un altro pugno per mandarlo al tappeto. Non va a mettersi da solo nell’angolo invitando l’altro a fargli male. Questo è accaduto perché il Torino ha troppi pochi giocatori che riescono a interpretare i momenti delle partite, specie a centrocampo”.