E’ dalla stagione 1992-93 che il Toro non alza la Coppa al cielo. Quella squadra, sebbene in fase calante rispetto alla finale di Amsterdam, aveva orgoglio e voglia di vincere, di arrivare in alto. Così fu in una doppia sfida entusiasmante e da brividi in tutti sensi. I tre rigori alla squadra giallorosa la dicono tutta sulla seconda finale persa dai granata per 5 a 2, ma vinta all’andata per 3 a 0. Dicono come quella coppa aveva una grande importanza ed era diretta nelle mani di capitan Giannini se non fosse stato che il Toro ci mise più cuore oltre la voglia e la tecnica e un super Silenzi.
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Roma-Toro: la sfida di Coppa!
Sono lontani ricordi e non si capisce come mai dopo oltre un ventennio questa Coppa sembra abbia perso importanza per la società granata visti i risultati degli ultimi dieci anni. Basta quindi pensare che solo nel 2008-2009 il Torino è riuscito ad arrivare ai quarti di finale, eliminato poi dalla Lazio, per capire come spesso sia stata sottovalutata questa Coppa che invece è più che dignitosa ed è pur sempre il secondo torneo per importanza del calcio italiano. In Inghilterra è persino superiore alla vittoria del campionato: è questo è dire tutto. Adesso i granata hanno la possibilità, con una vittoria e il passaggio del turno, di dare una sterzata alla stagione sin qui povera di risultati e anonima sotto il profilo del gioco.
Belotti e compagni questo pomeriggio devono suonare la carica, metterci anima e corpo, tackle e tiri al fulmicotone e tanta corsa: un po' com'è successo contro la Lazio. Nulla è impossibile, e guai a pensare ad una Roma meno attenta del solito quasi a snobbare l’evento per il campionato. Di Francesco, allenatore giallorosso, ha fame di vittorie e di trofei: ecco perché sarà una partita tutt'altro che semplice. Bisognerà azzeccarla dal punto di vista tattico e giocarsela senza scorribande avventate, magari portandola ai rigori. Guai a lasciare la difesa troppo sguarnita ed avanzata, com'è successo nei casi del secondo e terzo gol subiti dal Napoli sabato scorso. Mettere la migliore formazione possibile e non mettere le presunte riserve per far rifiatare i titolari. Spesso è stata usata questa modalità che dimostra come questa coppa dai granata sia stata spesso snobbata. Se si vuole onorarla al massimo, allora deve giocare la squadra con i giocatori più in forma e titolari.
Oggi come oggi è imprescindibile l’apporto di Iago Falque, sicuramente il giocatore più continuo e positivo tra i granata; poi il gol che ha risvegliato capitan Belotti, tra l’altro un bel gol cercato con la cattiveria giusta, può averlo ringalluzzito e un Gallo fiducioso dei suoi mezzi può mettere in difficoltà qualsiasi difesa, compresa quella giallorosa. Potrebbe essere la partita di Obi, il giocatore dovrebbe essersi ripreso dai recenti malanni, il suo apporto grazie alla sua bravura negli inserimenti offensivi potrebbe creare falle enormi tra gli avversari. Poi, è chiaro che non sono tre giocatori a fare la differenza ma tutta la squadra che deve giocare appunto da squadra, seguendo più spesso le azioni di gioco, cosa che spesso è deficitaria in alcuni elementi lontani dall'azione di gioco in fase di possesso palla. Poi c’è anche quella voglia di raggiungere i quarti e ritrovare quel derby che grida vendetta, e darebbe più pepe alla stagione granata...
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