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Scambio di posizioni e catene sulle fasce: le prime idee del Torino di Juric

ritiro Santa Cristina 2021 Juric

I braccetti spingono con costanza, trequartisti e centrocampisti si scambiano per togliere punti di riferimento: il croato si concentra sui movimenti senza palla

Roberto Ugliono

dal nostro inviato a Santa Cristina in Valgardena (Bz)

Pochi punti di riferimento, tanto movimento senza palla e attacco dell'area di rigore con quanti più giocatori possibile. Sta nascendo un Torino fluido. La squadra sta imparando i dettami di Ivan Juric, che sta insistendo molto sia negli allenamenti sia nelle amichevoli su pochi concetti, che però vanno eseguiti con i giusti tempi di gioco. Serve sicuramente tempo per poterli eseguire al meglio, ma qualcosa si inizia a intravedere.

MOVIMENTI - Innanzitutto sarà un Torino costruito sulle catene. Il 3-4-2-1 di partenza è solamente una traccia da seguire. In realtà i difensori in fase di possesso sono principalmente due. Per poter creare spazio in avanti sono fondamentali i braccetti, che accompagnano spesso i difensori a destra e a sinistra si staccano quando l'azione si svolge dal loro lato, vanno al cross o a liberare uno spazio al compagno. Contro il Brixen l'esempio lampante è il gol di Zaza, arrivato grazie al movimento di Celesia che ha poi servito al lucano una palla al bacio in mezzo. A coprire l'eventuale ripartenza avversaria ci pensa principalmente Mandragora, con coperture preventive o abbassandosi in mezzo ai due difensori rimasti. L'altro centrocampista ha invece un compito completamente diverso. Prendendo i titolari contro il Brixen, Linetty e Lukic - partiti rispettivamente come trequartista e centrocampista - si sono spesso scambiati di posizione, così da togliere punti di riferimento agli avversari. I movimenti sicuramente sono ancora da oliare, ma l'idea in campo si è vista.

CONCLUSIONI - In un sistema di gioco del genere, quindi, la squadra non ha un unico riferimento offensivo. Non c'è quindi da aspettarsi un Torino che dipenda dai gol della prima punta, ma una compagine in cui tutti possono segnare. Il Verona di Juric ne è stato un esempio lampante e a Torino sta cercando di portare la stessa impostazione. Alla conclusione vanno praticamente tutti i giocatori. Gli esterni con inserimenti sui cross, trequartisti e centrocampisti sia da fuori sia tagliando al centro dell'area. Insomma, si sta formando un Toro in cui tutti gli 11 giocatori in campo sono fondamentali in fase offensiva. Per farlo c'è bisogno dei movimenti di squadra. Juric si sta concentrando proprio su questo e i primi miglioramenti sono evidenti.