Una sconfitta preventivata e la formazione messa in campo da Giampaolo ha subito messo in evidenza che non era questa la giornata per cercare di uscire dal tunnel delle sconfitte. Via dalla formazione titolare Sirigu, Nkoulou, Izzo, Ansaldi, Rincon, Rodriguez, Verdi e dentro Vojvoda, Lukic, Buongiorno, Milinkovic Savic, Gojak. Una vera rivoluzione che però alla fine non ha dato i frutti sperati se non quello, forse, di far riposare i più titolati compagni di squadra per la partita decisiva di domenica contro il Bologna.
Poi la carambola di sostituzioni prima per l’espulsione di Singo con l’entrata in campo di Ansaldi al posto del sacrificato Gojak, poi l’argentino sostituito dopo pochi minuti per infortunio con Edera, infine Rincon per Lukic , Segre per Meité e Bonazzoli per Buongiorno. Sicuramente le uscite di Singo e di Ansaldi hanno di fatto scombussolato la formazione granata. Ma c’è da riconoscere che il valore tecnico tra le due formazioni è stato subito evidente anche nei primi minuti di gioco con l’ex Peres che ha sbagliato un gol fatto da pochi passi dalla porta granata.
Insomma il solito gol di Belotti sempre battagliero e sempre più capitano di una nave allo sbaraglio e di una ciurma che contro la Roma a tratti lo ha seguito. Bene anche l’impatto di Edera, entrato al posto dell’infortunato Ansaldi. Il ragazzo si è subito messo in evidenza per la freschezza atletica e il suo ardore con in più un gesto tecnico importante che fa parte del suo bagaglio tecnico un missile terra-aria che ha fatto tremare la traversa. Sia la traversa che il gol sono però apparsi come episodi estemporanei più che nati da vere manovre di gioco.
Positiva la reazione, dopo il gol granata, del Torino che ha messo in difficoltà una Roma che aveva però allentato la morsa sugli avversari forte di tre gol di vantaggio. Infatti in dieci contro undici sia nel primo tempo che per i primi 25 minuti del secondo tempo la Roma ha assediato un Toro sempre chiuso nella propria metà campo. Anche se in dieci contro undici, i granata sono apparsi senza idee e senza chiari schemi di gioco.
E’ davvero un peccato vedere un Belotti così indomito che da solo è riuscito a far impazzire tutta la difesa avversaria. Il ‘Gallo’ è poco sorretto da giocatori di livello che possano aiutarlo. Oggi il Toro è solo Belotti e pochi giovani come l’esordiente Buongiorno, il bravo Singo, l’ardente Edera e il solito buon Lukic. Sicuramente salvabile anche Bremer. Lyanco al centro della difesa non sembra riuscire a comandarla e le sbandate sono state evidenti. Adesso domenica una partita decisiva perché in caso di sconfitta o di pareggio potrebbe anche saltare l’allenatore granata.
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