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Sconfitta prevedibile contro la Roma ma l’arbitro ci mette del suo

Sconfitta prevedibile contro la Roma ma l’arbitro ci mette del suo - immagine 1
Controcorrente di Gino Strippoli /  Granata in 10 uomini dal 13’ e non basta il solito grande Belotti-gol
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

A  Roma contro i giallorossi è arrivata l’ottava sconfitta su 12 partite in campionato per il Torino. Lo score negativo aumenta, così come i gol subiti, che ora sono ben 30. Cifre da record che mantengono i granata fanalino di coda della Serie A, seppur in coabitazione con il Crotone. La squadra calabrese ha però pareggiato nello Stadio Grande Torino e quindi è in vantaggio negli scontri diretti, questo per dire che il Toro è proprio ultimo.

C’è da dire che a condimento della sconfitta subita giovedì, l’arbitro Abisso ci ha messo molto del suo regalando ai giallorossi l’espulsione  davvero frettolosa di Singo e lasciando il Toro in dieci uomini. Ed è un vero peccato perché l’approccio alla partita  dei ragazzi di Giampaolo era stato positivo con tre azioni che hanno impegnato seriamente la difesa avversaria. Infatti al 3’  Smalling salva su Linetty, poi al 6’ è sempre l’inglese a opporsi in angolo al tiro di Belotti e all’11’ il capitano granata gira di testa, ma centrale un bel cross di Vojvoda, parato dall’estremo giallorosso. Insomma un bell’inizio con un buon pressing effettuato  sui portatori di palla avversari. Con l’espulsione del giovane esterno granata la partita si è praticamente chiusa lì, con la squadra allenata da Fonseca che in surplace, aspettando i momenti giusti,  ha comandato la gara segnando i tre gol per poi mollare e dare al Toro più spazio nei minuti finali concedendogli il gol della bandiera grazie alla testardaggine di un indomito Belotti. Ma è stato davvero un regalo fatto dal portiere Paul Lopez che ha pasticciato con il proprio difensore dopo un bel tiro da fuori del Gallo.

Una sconfitta preventivata e la formazione messa in campo da Giampaolo ha subito messo in evidenza che non era questa la giornata per cercare di uscire dal tunnel delle sconfitte. Via dalla formazione titolare Sirigu, Nkoulou, Izzo, Ansaldi, Rincon, Rodriguez, Verdi e dentro Vojvoda, Lukic, Buongiorno, Milinkovic Savic, Gojak. Una vera rivoluzione che però alla fine non ha dato i frutti sperati se non quello, forse, di far riposare i più titolati compagni di squadra per la partita decisiva di domenica contro il Bologna.

Poi la carambola di sostituzioni prima per l’espulsione di Singo con  l’entrata in campo di Ansaldi al posto del sacrificato Gojak, poi l’argentino sostituito dopo pochi minuti per infortunio con Edera, infine Rincon  per Lukic , Segre per Meité e Bonazzoli per Buongiorno. Sicuramente le uscite di Singo e di Ansaldi hanno di fatto scombussolato la formazione granata. Ma c’è da riconoscere che il valore tecnico tra  le due formazioni è stato subito evidente anche nei primi minuti di gioco con l’ex Peres che ha sbagliato un gol fatto da pochi passi dalla porta granata.

Insomma il solito gol di Belotti sempre battagliero e sempre più capitano di una nave allo sbaraglio e di una ciurma che contro la Roma a tratti lo ha seguito. Bene anche  l’impatto di  Edera, entrato al posto dell’infortunato Ansaldi. Il ragazzo si è subito messo in evidenza per la freschezza atletica e il suo ardore con in più un gesto tecnico importante che fa parte del suo bagaglio tecnico  un missile terra-aria che ha fatto tremare la traversa. Sia la traversa che il gol sono però apparsi come episodi estemporanei più che nati da vere manovre di gioco.

Positiva la reazione,  dopo il gol granata, del Torino che ha messo in difficoltà una Roma che aveva però allentato la morsa sugli avversari forte di tre gol di vantaggio.  Infatti in dieci contro undici  sia nel primo tempo che per i primi 25 minuti del secondo tempo la Roma ha assediato un Toro sempre chiuso nella propria metà campo. Anche se in dieci contro undici, i granata sono apparsi senza idee e senza chiari schemi di gioco.

E’ davvero un peccato vedere un Belotti così indomito che da solo è riuscito a far impazzire tutta la difesa avversaria. Il ‘Gallo’ è poco sorretto  da giocatori di livello che possano aiutarlo. Oggi il Toro è solo Belotti e pochi giovani come l’esordiente Buongiorno, il bravo Singo,  l’ardente Edera e il solito buon Lukic. Sicuramente salvabile anche Bremer. Lyanco al centro della difesa non sembra riuscire a comandarla e le sbandate sono state evidenti. Adesso domenica una partita  decisiva perché in caso di sconfitta o di pareggio potrebbe anche saltare l’allenatore granata.