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Seck a Torino Channel: “Juric come un padre, Lukic mi chiede di lavorare”

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Le parole del trequartista granata: "Senza lavorare duro non si ottiene nulla, voglio migliorare nella finalizzazione"

Redazione Toro News

Reduce dal gol in amichevole contro il Trabzonspor, il suo primo in maglia granata, il trequartista classe Demba Seck si è raccontato ai microfoni di Torino Channel, tra interessi, idoli ed il rapporto con Juric.

Ciao Demba, come ti senti a quattro giorni dalla fine del ritiro?

"Siamo molto stanchi, abbiamo lavorato tanto, però ci servirà tutto per iniziare al meglio il campionato"

Immagino tu sia contento, perché durante questo ritiro è arrivato il tuo primo gol in granata

"Sì sono molto felice, già dalla prima amichevole il mister mi diceva che dovevo stare tranquillo e non pensare solo a segnare perché il mio gol sarebbe arrivato, e così è stato"

Hai avuto pazienza e perseveranza, è stata un'azione tutta tua e sei riuscito a finalizzarla

"Sì il mister ci chiede sempre di andare in pressione, quando ho visto che il giocatore era girato gli ho rubato la palla e ho pensato solo ad andare a segnare"

Quando sei arrivato mi avevi detto che una delle tue caratteristiche migliori è l'uno contro uno e il dribbling, però su cosa vuoi migliorare?

"Voglio migliorare sulla finalizzazione, ci lavoro tanto con il mister anche a fine allenamento quando eravamo a Torino, mi diceva spesso di fermarmi e di andare sull'altro campo per esercitarmi"

Che rapporto hai con mister Juric?

"Lui è come un padre per me, mi vuole molto bene e mi aiuta tanto, sono felice della fiducia che ripone in me; ci tengo a ringraziare anche il Torino per l'opportunità che mi ha dato"

Quando ci siamo parlati al tuo arrivo a gennaio eri molto carico ed entusiasta, a distanza di mesi qual è il tuo bilancio in granata e a Torino?

"Sono ancora molto carico, voglio fare tante belle cose con questa maglia; nonostante non abbia giocato molto vedo che i tifosi mi vogliono già bene, perciò voglio fare grandi cose anche per loro. Fuori dal campo sto quasi sempre a casa, guardo molti film"

Il film più bello che hai visto ultimamente?

"Man on fire, l'ho visto tipo 5 volte"

Ti piace Denzel Washington?

"Sì è il mio attore preferito"

So che tu leggi anche molto

"Sì infatti quando ero appena arrivato scambiavo libri con Bremer, mi dava dei consigli; ho iniziato ad appassionarmi alla lettura anche grazie al mio procuratore che mi aveva fatto leggere un libro cinese ed avevo apprezzato molto la cultura orientale e la loro mentalità aperta"

Qua che libri hai portato?

"Sto leggendo Mamba Mentality di Kobe Bryant, lui era un personaggio incredibile; mi piace molto anche il basket, purtroppo giocano le partite la notte e non le posso guardare (ride, n.d.r)"

Giochi anche a basket?

"Sì ma sono molto scarso"

La tua esultanza con balletto ha una storia particolare, giusto?

"Sì ho iniziato a farlo prima con Ola Aina nello spogliatoio, poi anche con Singo quando giochiamo a carte e lo batto. Deriva dal basket, è l'esultanza di Ja Morant che al momento è il mio giocatore preferito"

Perché hai scelto la maglia numero 23?

"Per Michael Jordan, lo ammiro molto per la sua mentalità del lavoro e mi ispiro a lui. Come dice Juric, nella vita bisogna lavorare tanto e sodo, anche Lukic me lo ripete spesso"

Chi stai guardando di più tra i calciatori della Serie A o anche di altri campionati?

"Devo dire che al momento quelli che guardo di più sono Mbappè e Haaland, perché sono della mia generazione"

Cosa ti piace di loro?

"Di Mbappè mi piace la sua dedizione, si vede che lavora tanto perché negli anni è cambiato molto fisicamente; quando era al Monaco era velocissimo ma segnava poco, ora invece fa tantissimi gol; di Haaland invece mi piace la cattiveria agonistica, lui vive per fare gol. Non penso di essere come lui, mi sento un tipo più tranquillo"

Avete un po' di tempo libero qui in ritiro? Come lo trascorrete?

"Sì ne abbiamo, io e Singo andiamo a trovare i compagni in stanza e poi giochiamo a carte; quando sono solo cerco di leggere una o due ore"

Chi è il più simpatico in squadra, quello che vi fa pensare anche meno alla fatica degli allenamenti?

"Senza alcun dubbio Armando Izzo, pure Sanabria fa molto ridere, anche se non sembra"

Come hai trovato la Serie A?

"E' un campionato molto duro e tattico, è difficile trovare spazi ma penso di poter riuscire a fare bene se continuo a lavorare e ad impegnarmi"

Quando eri in Under 17 e in Primavera eri già molto alto, poi hai iniziato a lavorare anche sulla struttura vero?

"Sì perché quando ero a Ferrara alla Spal andavo ad allenarmi con la Prima squadra e vedendo gli altri ho capito che fisicamente non avrei potuto giocare a quei livelli, quindi ho iniziato a lavorare tantissimo sul fisico e adesso sono migliorato, punto ad arrivare agli 83 kg che penso possa essere il peso giusto per affrontare bene i contrasti quando non riesco ad andare via in velocità"

Durante la conferenza stampa di presentazione avevi detto di non aver mai visto nessuno lavorare tanto e non ottenere nulla in cambio. Chi ti ha trasmesso questa cultura del lavoro?

"Soprattutto la mia famiglia, mia mamma e mio papà mi ripetono spesso che non si ottiene molto senza faticare"

Tuo padre ti aveva spinto ad iniziare a giocare a livello professionistico, quindi immagino che ora sia molto fiero di te

"Sì è felicissimo, è impazzito quando mi hanno chiamato in Nazionale; mi dà spesso consigli, e sono felice che lo faccia"

Chiami i tuoi genitori qui dal ritiro?

"Sì ho un gruppo Whatsapp con mia mamma e mia sorella, ogni giorno facciamo delle videochiamate"

Rispetto a quando sei arrivato hai cambiato look, hai fatto crescere i capelli

"Sì l'ho deciso in Senegal, il mio migliore amico li aveva fatti così e ho deciso di imitarlo; mi piacciono molto, ma quando inizia il campionato penso che li taglierò perché rivoglio il mio look (sorridendo, n.d.r.)" 

 

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