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Staffetta Okereke-Sanabria, la mossa di Juric funziona: Palladino piegato

Staffetta Okereke-Sanabria, la mossa di Juric funziona: Palladino piegato - immagine 1
Per la prima volta in carriera il tecnico croato ha sconfitto il suo ex attaccante ai tempi del Genoa e del Crotone
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Ivan Juric ha sconfitto il suo ex attaccante ai tempi di Crotone e Genoa Raffaele Palladino. E si può dire che l’ha fatto meritatamente perché il Torino in undici contro undici ha rischiato pochissimo contro il Monza e ha tenuto il pallino del gioco per lunghi tratti della gara. Paradossalmente i granata hanno concesso qualche pericolo in più nell’ultimo segmento della gara quando il Monza ha perso per espulsione Pessina. Sopra di un gol e di un uomo, con una partita assolutamente da vincere per mantenere viva la fiammella della speranza europea, contro un avversario salvo già da tempo e senza nulla da perdere, il Torino negli ultimi dieci minuti si è un po’ abbassato ma a differenza di molte altre volte ha saputo proteggere il rigore trasformato da Sanabria. In tal senso, l’analisi di Juric a fine partita appare corretta. “Non siamo riusciti a bucarli nel primo tempo – ha detto –, il secondo abbiamo accelerato trovando il gol su rigore, ma la partita l'abbiamo dominata meritando una vittoria importantissima”. Il successo ha permesso ai granata di superare i brianzoli in classifica e ha permesso a Juric di rompere l’equilibrio contro Palladino; dopo due 1 a 1 consecutivi, è finalmente arrivata una vittoria da parte di uno dei due contendenti.

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Okereke per prendere spazio: la scelta di Juric che funziona

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Le scelte di Juric hanno dato ragione al Torino permettendogli di tenere il comando della gara, fin dalle primissime battute. In effetti, l’approccio granata è stato importante e considerevole, anche se nel primo tempo le occasioni prodotte da ambo le parti sono state pochissime. Potenzialmente il Torino è stato pericoloso ma non ha trovato l’affondo giusto per fare male. Ha convinto la decisione di Juric di puntare, come a Udine, su Okereke al fianco di Zapata. Ci sono partite come oggi in cui c'è da prendere spazio e Okereke è stato bravo – ha spiegato il tecnico granata –. Poi il Monza si è chiuso e Okereke ha fatto difficoltà, mentre Tony è entrato benissimo”. La staffetta ha prodotto un doppio vantaggio. Okereke è stato funzionale e incisivo fino a quando è rimasto in campo, Sanabria è nuovamente subentrato con il piglio giusto confermandosi, in questa specifica fase della stagione, giocatore in grado di spostare gli equilibri a gara in corso (già con il Napoli aveva segnato e a Udine era stato molto bravo nell’ultimo quarto di partita). Tante volte si è detto che l’apporto della panchina in casa granata è stato insufficiente, ultimamente gli ingressi di Sanabria stanno smentendo quello che stava diventando un assioma.

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Il rilancio di Lazaro sulla sinistra: un messaggio alla squadra

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Non soltanto Okereke dal 1’ ha permesso al Torino di essere pratico e ben disposto in campo. Anche l’impiego da inizio gara di Tameze come braccetto di destra ha dato ulteriore solidità alla squadra. Tameze, con al fianco Buongiorno e Rodriguez, è ormai una garanzia per il reparto difensivo del Torino. In una partita da vincere assolutamente non è dispiaciuta l’idea di Juric di rilanciare sulla corsia di sinistra Lazaro, con Rodriguez in posizione da braccetto di sinistra. Lazaro è laterale che sa garantire una predisposizione offensiva maggiore rispetto all’elvetico e in casa contro il Monza il messaggio lanciato da Juric è risultato chiarissimo. Siccome le cose hanno funzionato, il tecnico croato non ha concesso staffetta né a Bellanova né a Lazaro; forse quest’ultimo nel finale poteva lasciare il campo per Vojvoda, al fine da gestire con maggiore agevolezza il vantaggio numerico. Nel finale, saggiamente, sono stati messi due solidi difensori come Lovato e Masina al posto di Tameze e Rodriguez: insomma, si è puntato su due difensori di ruolo come braccetti per gli ultimi assalti del Monza.

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