"E' un Toro dalle corna spuntate quello che contro lo Spezia, pur in superiorità numerica per quasi tutta la gara, non riesce ad affondare il colpo, ottenendo un pareggio che sa di sconfitta e di retrocessione. Eccezion fatta per Sirigu, tutti i granata - chi più e chi meno - andrebbero chiamati al banco degli imputati, ma uno in particolare ha nuovamente avuto una serata da dimenticare: Simone Verdi. Il numero 24 è il simbolo lampante di una squadra che ha perso se stessa e che dopo quasi un anno, e tanti avvicendamenti, ancora non ha capito come ritrovarsi.
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Torino, altra serataccia per Verdi: simbolo di una squadra a pezzi
Focus on / Il numero 24 granata ha giocato sottotono e senza fiducia, restituendo l'immagine di un Toro in piena crisi
"PRESTAZIONE - L'ex Napoli è apparso sfiduciato e non lucido e quel poco, troppo poco, che è riuscito a produrre nei 75' avuti a disposizione, non ha fatto altro che confermare questa sensazione. Verdi ha provato a mettere paura a Provedel con un unico tiro dopo quasi un'ora di gioco, ma il portiere spezzino non ha dovuto fare i salti mortali per dirgli di no. Una partita gravemente insufficiente, che va ad aggiungersi alle altre gare poco brillanti del classe 92' nel corso di questa stagione, come quelle contro Sassuolo, Lazio, Crotone e Milan. Durante le quali, le occasioni divorate e gli errori commessi dal granata hanno pesato molto sui risultati finali.
"DOTI - Eppure, Verdi - almeno sulla carta - è tra i granata con più tecnica ed inventiva, uno tra quelli che potrebbero fare la differenza e di cui il Toro ha un disperato bisogno. Proprio per questo la sua prestazione contro lo Spezia, solo l'ultimo capitolo di un percorso altalenante, è risultata ancor più deludente. Voluto per tentare un salto di qualità, ha finora convinto solamente a tratti, e senza mai fugare ogni dubbio. Non certo dunque l'impatto sperato per un giocatore riguardo al quale le aspettative, nonostante i tonfi, continuano ad essere alte.
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