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Torino-Bologna 5-1, tra Mihajlovic e Donadoni non c’è partita

Il testa a testa tra le panchine / Felsinei arrivati alla partita scarichi, i granata mettono grinta su ogni pallone

Nikhil Jha

"Era stato il punto fermo da mantenere dopo la sconfitta di San Siro contro il Milan, e la promessa è stata mantenuta: il carattere, ancora una volta, è stato il tratto distintivo del Torino di Sinisa Mihajlovic, che lascia il Grande Torino con tre punti importanti soprattutto per la modalità con cui sono arrivati. Lotta, pressing e voglia di arrivare per primi su ogni pallone, queste le chiavi con cui i granata hanno aperto le porte di un Bologna arrivato scarico all'appuntamento piemontese.

"E l'ammissione arriva proprio dall'allenatore rossoblù, Roberto Donadoni, che ammette: "Non siamo mai stati convinti, non abbiamo mai cercato le giocate di personalità". Anche dal punto di vista tattico il match è stato a senso unico. L'uomo più pericoloso dei rossoblù, Mattia Destro, match winner della partita contro il Crotone, è rimasto chiuso nella stretta dei due centrali granata, mentre Verdi e Rizzo sugli esterni alti non hanno mai inciso. Per contro, il Bologna non è riuscito ad arginare soprattutto le discese di De Silvestri, autore di due assist, e Donadoni ha fallito nel tentativo di fermare Belotti, non riuscendo a trovare nessuna risorsa né individuale né di collettiva per arginare lo strapotere del centravanti granata.

"Certo, per Mihajlovic non sono tutte rose e fiori: i granata dietro non sono ancora sigillati, e la retroguardia talvolta balla, ma la sterilità offensiva felsinea ha permesso di nascondere alcune pecche ancora presenti, e su cui il serbo potrà lavorare nella pausa per le Nazionali. Amalgamare la retroguardia rimane, al momento, l'obiettivo principe del Torino. Farlo con tre punti in saccoccia permette al gruppo e allo staff di lavorare con tutta un'altra prospettiva..