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Torino, Buongiorno si conferma affidabile anche a Napoli: può entrare nelle rotazioni

Nicolò Muggianu

Focus on / Serietà, applicazione e duro lavoro: così Buongiorno ha conquistato la fiducia di mister Giampaolo dopo un primo periodo di "apprendistato"

"A Roma se l'era cavata, a Napoli ha decisamente convinto. Alessandro Buongiorno è il nuovo che avanza in casa Toro ed la prova al "Maradona" fa capire che si tratta di un giovane che può entrare in pianta stabile nelle rotazioni difensive di Marco Giampaolo. Un percorso - quello del canterano partito dai Pulcini del Torino ed arrivato fino alla Prima Squadra - fatto di pazienza e applicazione che lo ha portato da un primo periodo di "apprendistato" fino alle due maglie da titolare contro Roma e Napoli (che erano state precedute dalla prima presenza stagionale in Coppa Italia con la Virtus Entella).

"BUONGIORNO - Due avversari molto complicati, ma contro i quali Buongiorno non ha tremato e si è anzi comportato discretamente. Di particolare rilievo, in tal senso, la prestazione offerta dal classe 1999 al "Diego Armando Maradona" contro il Napoli con 7 recuperi, 1 passaggio chiave e una prova complessiva più che sufficiente. Se contro la Roma il match era stato fortemente influenzato dall'espulsione di Singo in apertura di gara, infatti, contro la squadra di Gattuso Buongiorno ha dato conferma di poter essere una risorsa per il Torino, riuscendo ad arginare prima Politano e poi Lozano senza particolari difficoltà. Solo il tempo potrà dire se Buongiorno potrà affermarsi come titolare in una difesa che ha cambiato tanto (e forse troppo) in questo girone di andata. Le prime impressioni, però, parlano di un giovane che può reggere questi palcoscenici.

"FUTURO - Difficile dunque immaginare che Buongiorno, fresco di rinnovo fino al 2024 con il Torino, possa lasciare il club in cui è cresciuto nel mercato di gennaio. Al contrario, la sensazione è Giampaolo continuerà ad investire sempre di più sul centrale classe '99 che ha già dimostrato di possedere i mezzi per dire la sua a questi livelli avendo a cuore la causa del Torino come solo a un giovane cresciuto dagli otto anni con la maglia granata può succedere. Un particolare tutt'altro che irrilevante, specie in tempi come questi in cui l'attaccamento alla maglia è stato merce fin troppo rara da parte di molti altri giocatori.