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Torino, dai pulcini al rinnovo: la vita granata di Alessandro Buongiorno

Focus on / Gli inizi, la crescita e l'esordio in Serie A ad appena 18 anni: la storia di Alessandro Buongiorno, il difensore del Torino che ha rinnovato fino al 2024

Nicolò Muggianu

Una vita in granata: dai pulcini fino alla prima squadra. Potrebbe riassumersi così il percorso al Torino di Alessandro Buongiorno, che ieri ha firmato il rinnovo di contratto che lo legherà al club di via dell'Arcivescovado fino al 2024. Una vita passata all'insegna dei colori granata quella del classe 1999, che inizia a dare i primi calci al pallone negli anni 2000 proprio nelle giovanili del Toro. Lui, torinese e tifoso del Torino da sempre, che oggi spera di potersi costruire un futuro da protagonista con la maglia che sognava di indossare sin da bambino.

L'ESORDIO - La storia di Buongiorno al Torino è una storia fatta di crescita e soprattutto di emozioni forti. Come quella provata da Alessandro, allora ancora diciottenne, il 4 aprile 2018 all'Olimpico Grande Torino. Il Torino sta vincendo 4-0 contro il Crotone e Mazzarri decide di concedere l'esordio a uno dei principali protagonisti della Primavera che di lì a poco alzerà al cielo l'ottava Coppa Italia di categoria della propria storia. "Quando mi ha chiamato non potevo credere che stesse chiamando proprio me" racconterà Buongiorno a Toro News a distanza di qualche anno (LEGGI QUI). Un esordio dai due volti il suo: da un lato l'emozione data dal coronamento di un sogno, dall'altro l'infortunio immediato che costringe il classe 1999 al forfait. Una sublussazione al gomito sinistro che costerà a Buongiorno la finale di Coppa Italia Primavera, poi vinta dai suoi compagni contro il Milan.

ESPERIENZA - Il talento però c'è e il Torino lo aveva già notato, con il rinnovo di contratto fino al 2022 firmato dal ragazzo nel febbraio precedente che già sapeva di un futuro da professionista. Quel che manca ancora però è l'esperienza tra i grandi, che Buongiorno farà di lì a poco in Serie B: prima con la maglia del Carpi (18 presenze nel 2018/2019) e poi, nel girone di ritorno dello scorso anno, con quella del Trapani. E proprio in Sicilia Buongiorno darà il meglio di sé, sfiorando una salvezza che sembrava quasi impossibile e distinguendosi trai migliori giovani della cadetteria nello spezzone di campionato post-Covid. Prestazioni che hanno convinto il Torino a portarlo in ritiro e sottoporlo al giudizio di mister Giampaolo, che due giorni fa lo ha schierato titolare in difesa al fianco di Nkoulou nell'amichevole contro la Pro Patria.

FUTURO - Segnali positivi in campo, che gli sono valsi la conferma fino al 2024. Un attestato di stima importante per il mancino classe 1999, che adesso continuerà a lavorare sperando nella conferma. Di certo le pretendenti non mancano, visto che diverse squadre di Serie B - la Salernitana su tutti - si sono già fatte avanti con il Torino chiedendo il giocatore in prestito. Il tempo sicuramente è dalla sua parte e giocare con continuità in una squadra di alto livello di Serie B potrebbe essere per lui il giusto trampolino di lancio per poi tornare in granata a giocarsi un posto da protagonista. Un percorso molto simile a quello già tracciato da Jacopo Segre, che lo scorso anno - dopo il rinnovo fino al 2022 arrivato in ritiro a Bormio - riuscì a ritagliarsi uno spazio da protagonista assoluto al Chievo Verona e che oggi è tornato per giocarsi la conferma nel Toro. Intanto,  almeno per il momento, Buongiorno continuerà a restare agli ordini di Giampaolo. Il tutto sotto gli occhi attenti di un osservatore speciale: quell'Emiliano Moretti, oggi team manager del Torino, che Buongiorno da sempre indica come uno dei suoi principali modelli e fonti di ispirazione.