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Torino, i tifosi non ci stanno più: la contestazione è totale, nessuno escluso

TURIN, ITALY - NOVEMBER 23:  Players of Torino FC looks dejected at the end of  the Serie A match between Torino FC and FC Internazionale at Stadio Olimpico di Torino on November 23, 2019 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Dall'Olimpico / Cori contro Mazzarri e contro la società. Non risparmiata nemmeno la squadra: per la prima volta la contestazione prende corpo prima del 90'

Nicolò Muggianu

Societa, squadra e allenatore: nessuno escluso. Mancano più di dieci minuti alla fine di Torino-Inter, quando all'Olimpico iniziano ad avvertirsi le prime avvisaglie di contestazione. Alcuni tifosi lasciano anzitempo lo stadio, altri intonano cori contro la dirigenza, contro Cairo, Mazzarri e la squadra. Un punto di rottura rispetto al recente passato, su tutti il riferimento è a Torino-Cagliari, quando i tifosi avevano aspettato il triplice fischio per dare il via ai fischi e alle polemiche.

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LE REAZIONI - Alla base del malcontento popolare ci sono sicuramente i risultati, ben al di sotto delle aspettative di inizio stagione. 14 punti in 13 giornate e 12° posto in classifica, con Sassuolo e Bologna che oggi hanno l'occasione di rendere ancor più pesante la situazione. Troppe, per i tifosi, anche le 7 sconfitte maturate dal Torino nelle prime 13 giornate. I principali bersagli della contestazione sono stati senza dubbio Cairo e Mazzarri, che - per usare un eufemismo - sono stati inviati dai tifosi granata a passare la mano. E se nel post partita Mazzarri ha preferito non rispondere, Cairo e Baselli invece hanno voluto dire la loro (LEGGI QUI). Pragmatica la risposta del centrocampista, che ha confessato: "Ci sta che i tifosi non siano contenti, anche se fa male sentire quello che dicono. Torneremo a farli sorridere, adesso dobbiamo accettare le critiche". Più pungente invece quella di Cairo che, pungolato da un cronista, ha detto: "Ognuno è libero di esprimersi come pensa, ma forse i tifosi non considerano che abbiamo tenuto tutti e abbiamo speso un sacco di soldi...".

FUTURO - Punti di vista differenti, medesima situazione. Intanto il messaggio mandato dai tifosi è chiaro, così come è chiaro quello dei soggetti contestati. La sensazione è che la piazza sia molto vicina a un punto di rottura impossibile anche solo da immaginare poco più di sei mesi fa, quando Mazzarri si commuoveva per i cori e gli applausi provenienti dalla Maratona. È bastato meno di un girone d'andata per ribaltare completamente la situazione: ora tecnico, squadra e società sono nell'occhio del ciclone. Nel frattempo dalla dirigenza continua a filtrare ferma fiducia in Mazzarri, confermatissimo da Cairo nel post partita di Torino-Inter. E ora si guarda a lunedì, quando alla ripresa degli allenamenti le porte del Filadelfia dovrebbero essere aperte. D'altronde una promessa è una promessa.